Cultura e Spettacoli

«Canto e suono, grazie a Zelig»

Pedro Armocida

da Roma

Decostruzione di un amore. Quello di Andrea e Antonia, così grande, così forte, così esclusivo, da portare fino alla morte, all’uxoricidio. Due ruoli molto difficili e complessi, pieni di sfaccettature, quelli che il regista Maurizio Sciarra per il suo Quale amore, in lavorazione in questi giorni a Roma, ha voluto affidare a due giovani attori alle prese con i personaggi più impegnativi della loro carriera. Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti questo lo hanno capito perfettamente e difatti l’attore de L’ultimo bacio, di Dopo mezzanotte e Volevo solo dormirle addosso mette subito le mani avanti: «Leggendo il copione mi è sembrata subito una grande sfida perché la storia ripercorre la vita di quindici anni di una coppia. In lui piano piano affiorano un malessere e una gelosia molto forti. Mantenere la stessa concentrazione per tutto questo lasso di tempo è stato particolarmente difficile». Sulla stessa onda l’attrice di origini spagnole portata al cinema da Pupi Avati ne Il cuore altrove: «Sono solo al mio terzo film che è totalmente diverso dai precedenti ed è anche drammatico. Per me è un personaggio nuovo, una moglie, una madre, oltretutto con tre figli».
Alla base di Quale amore c’è il celebre romanzo di Lev Tolstoj, Sonata a Kreutzer, rivisto e attualizzato per l’occasione dallo stesso regista e da Claudio Piersanti. Così il viaggio in treno per la Russia che spinge il protagonista delle pagine di Tolstoj a raccontare le sue vicende ai vari passeggeri diventa ora la sala d'attesa d’un grande aeroporto internazionale bloccato da una tempesta di neve. Qui Andrea (Giorgio Pasotti), dopo aver scontato una parte della sua pena in un manicomio criminale in Svizzera e in viaggio verso gli Stati Uniti dove incontrerà i suoi figli per la prima volta dopo l’uxoricidio, narra a uno sconosciuto compagno di viaggio (Arnoldo Foà) la sua travagliata vicenda. Dapprima la folgorazione per Antonia (Vanessa Incontrada), un’affascinante pianista vista a un concerto e quasi subito impalmata. Poi i tre figli tirati su grazie anche a una tata (Maria Schneider) le preoccupazioni per le crisi d’asma di uno di loro, il calo della passione, la routine matrimoniale. Da parte sua Antonia, che ha lasciato il mondo della musica per la famiglia, scopre di voler tornare a suonare, a vivere, quando conosce un violinista di talento. La coppia scricchiola, Andrea non lo sopporta e pensa che la soluzione per preservare la purezza del loro amore sia uccidere la moglie.
«Sono molto contento degli attori - dice Maurizio Sciarra in una pausa del set in una lussuosa villa alle porte di Roma di solito utilizzata per i matrimoni - perché servivano due facce importanti e credibili. Li ho scelti grazie ai provini, una maniera molto tradizionale ma efficace. È un film più difficile per loro che per me. Il personaggio di Giorgio Pasotti, ad esempio, deve essere al limite della psicopatia ma non uno psicopatico». Anche Vanessa Incontrada, che recita con la sua vera voce dopo l’inutile doppiaggio nel film di Avati, ha avuto il suo bel da fare, «innanzitutto - dice - col pianoforte, per cui mi son dovuta tagliare le unghie ma che non ho imparato a suonare, solo a tenere le posizioni, e poi con la voce. Mi capita infatti nel film di cantare qualche brano.

E per far questo mi ha molto aiutato la strepitosa palestra di Zelig, dove tornerò a gennaio per le nuove puntate».
Prodotto da Rai Cinema e da Lionello Cerri, Quale amore ha un budget intorno ai quattro milioni di euro e arriverà nelle sale la prossima primavera.

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