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Catastrofisti smentiti e mai puniti

Catastrofisti smentiti e mai puniti

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Catastrofisti smentiti e mai puniti

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Con colpevole ritardo vi consiglio di leggere il libro di Fabio Dragoni, Per non Morire al Verde (editore il Timone). Non lo trovate al premio Strega, non è un libro di narrativa. Ma in fondo lo è. È un thriller in capitoli di massimo duemila battute, con una fantastica introduzione di Chicco Testa. Che dell'autore dice subito di non condividere tutto, ma di apprezzare il fatto che sui temi del riscaldamento climatico si possano avere dei dubbi. Cosa che oggi non sembra accettata. È un thriller di una società distopica (purtroppo non è del futuro, ma è la nostra) in cui il senno degli scienziati (non tutti) e dei politici è stato rapito e portato nel mitologico mondo di Gaia. E la gente si beve una storia, senza porsi grandi domande, che, vi diciamo, non sarà a lieto fine. Basterebbe per tutti leggersi il capitolo della Parola all'esperto. È un esempio, sempre in duemila battuta, sul rincitrullimento di un mondo che non solo non impara dai propri errori, ma continua a perseguirli. Citiamo le citazioni scelte da Dragoni.

«Gli scienziati americani vedono in arrivo una nuova era glaciale. Se questo declino delle temperature si mantiene costante per 5, 10 anni, questo sarebbe sufficiente a innescare una glaciazione». Washington Post, 9 luglio 1971.

«Un graduale aumento del livello medio del mare sta minacciando di sommergere le 1196 piccole isole delle Maldive, tempo trent'anni secondo le autorità». The Canberra Times, 26 settembre 1988.

«Al più probabile ritmo attuale, alcuni esperti dicono che molte delle spiagge della costa atlantica degli Stati Uniti saranno scomparse entro 25 anni. Stanno già scomparendo mediamente di una lunghezza che va dai 60 ai 90 cm l'anno». New York Times, 18 settembre 1995.

«Fra 5 anni avremo la prima estate artica con lo scioglimento dei ghiacciai». John Kerry, 25 giugno 2009.

«Polo Nord: nel 2020 il ghiacciaio sarà sparito». Corriere della Sera Scienze, 13 Febbraio 2013.

Si potrebbe continuare. Sono tutte previsioni catastrofiste che non si sono verificate. Ma quel che è più grave, nessuno per queste apocalittiche previsioni ha pagato un conto reputazionale. D'altronde la storia parte da lontano, da quel rapporto Meadows, realizzato agli inizi degli anni '70 dal Mit e presentato dagli scienziati al Club di Roma. Spiegava quando sarebbero terminate le materie prime, che siamo ancora qui ad estrarre. Questa recensione supera di poco le 2000 battute che è limite che si è autoimposto Dragoni peri suoi capitoli.

L'autore ci scuserà.

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