Letteratura

Un capolavoro di metodo nato da un errore scientifico

Un libro scientifico che sostiene una tesi sbagliata, sparisce alla svelta. Non è stato così per Il Saggiatore di Galileo Galilei

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Un libro scientifico che sostiene una tesi sbagliata, sparisce alla svelta. Non è stato così per Il Saggiatore di Galileo Galilei. Non aveva ragione Galilei a prendersela con il gesuita Orazio Grassi che sosteneva che l'origine delle comete dipendesse dall'aggregazione di corpi celesti. Nel Saggiatore Galilei avanzava la teoria che le comete fossero apparenze dovute ai raggi solari, tesi assolutamente errata, eppure il testo che difendeva questa concezione ha attraversato i secoli, quello del gesuita Grassi non lo ricorda nessuno. A penalizzare lo studio del gesuita è il titolo del suo saggio: De tribus cometis anni MDCXVIII disputatio astronomica; a tramandare nei secoli lo studio sbagliato di Galilei è il suo titolo: Il Saggiatore, appunto. Il gesuita scriveva il latino, lingua ormai utilizzata soprattutto in pedanti procedure burocratiche; Galilei affrontava una questione scientifica con il cosiddetto linguaggio volgare che era quello che capiva la gente. Galilei fece scuola: si potrebbe dire che ottenne una vittoria ideologica. Il sapere scientifico - le sue verità che mettono in discussione dogmi e pregiudizi - deve essere diffuso alla gente, utilizzando il suo linguaggio e non quello che fa cadere dall'alto una sapienza per pochi, controllata dal potere politico e religioso. In tutta Europa, il modello linguistico del Saggiatore divenne un esempio di «democrazia» della conoscenza scientifica. Dunque, uno straordinario successo che, paradossalmente, si imponeva su un altro errore galileiano. Il libro di Galilei, nella confutazione delle tesi del Grassi, illustrava anche il metodo che avrebbe dovuto seguire la ricerca scientifica. Le pagine del Saggiatore contengono parole che passano alla storia quando affermano che il libro della natura non è costituito da pagine di carta ma da «triangoli, cerchi e altre figure geometriche». Il metodo che devono seguire gli scienziati nelle loro ricerche è quello che dà assoluto privilegio all'osservazione dei fenomeni e alla loro comprensione in termini matematici e geometrici. Ma come Galilei dà lezione al mondo sul metodo della ricerca scientifica con un testo che tratta in modo erroneo un problema, quello sull'origine delle comete, e nonostante questo errore il saggio diventa un modello per come gli scienziati devono procedere nelle loro ricerche? Insomma, un libro in cui è sbagliata la teoria sull'origine delle comete, e un libro che descrive la procedura del fare ricerca scientifica ma che, tuttavia, non porta a risultati positivi ma erronei.

La grandezza di un testo come Il Saggiatore rappresenta queste mirabili contraddizioni del pensiero di Galilei, la sua geniale visione di un mondo che mostra soltanto una parte del suo volto, e la fondamentale idea di un linguaggio scientifico comprensibile a tutti, ma anche pericoloso per tutti, quando esibisce verità che non sono verità.

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