Cronaca giudiziaria

"Roberto Baggio muoia". Animalista condannato a otto mesi

Un leader animalista è stato condannato ad otto mesi di reclusione per diffamazione nei confronti dell'ex calciatore Roberto Baggio

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Otto mesi di reclusione per diffamazione nei confronti di Roberto Baggio, oltre ad un risarcimento di 10mila euro a favore dell'ex calciatore della Nazionale. Questa, stando a quanto riportato dalla stampa veneta, la condanna inflitta in primo grado all'animalista Paolo Mocavero, leader di "Centopercentoanimalisti". L'uomo era stato querelato dal Divin Codino a seguito di alcune dichiarazioni che l'ex attaccante non aveva gradito. Iniziando da quel che Mocavero disse nel 2018, durante la trasmissione radiofonica di Radio24 "La Zanzara". "Baggio è uno che uccide animali. Non è solo un assassino, è un grande assassino. Tutti i cacciatori sono assassini, lui di più perché ha un’immagine, dunque maggiori responsabilità. L’unico cacciatore buono è quello morto. Mi auguro la morte di ogni cacciatore, anzi brindo ogni volta che qualcuno muore. Se Baggio muore durante una battuta faccio lo stesso, vado al funerale con lo champagne in mano".

Al leader animalista viene anche contestato un post pubblicato sui social network in cui attaccava il campione sempre sul tema della caccia, ma in relazione al suo dichiararsi molto religioso (buddhista, nella fattispecie). Non si tratta dell'unica causa intentata da Baggio a Mocavero: in precedenza l'animalista era stato processato anche per via di affissioni non autorizzate a Caldogno (il paese della provincia di Vicenza del quale l'ex-Pallone d'Oro è originario) dove Baggio veniva ritratto come una persona violenta che odia la natura in quanto cacciatore. Anche in quel caso, Mocavero era stato condannato ad otto mesi. E alla testata online VicenzaToday, il diretto interessato ha annunciato l'intenzione di fare ricorso contro la sentenza: secondo lui, il giudice non ha tenuto conto del contesto nel quale sono state pronunciate quelle parole, ovvero la trasmissione volutamente provocatoria condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

"Il giudice ha fatto copia e incolla di una sentenza precedente, vedremo poi in appello. Di fatto si punisce una opinione - ha detto Mocavero - i cacciatori rimangono sempre cacciatori, che si chiamino Baggio, Ibrahimovic o pinco pallo. Indipendentemente da come si chiamano". Mocavero aveva in passato criticato per motivi analoghi anche Zlatan Ibrahimovic, ma l'ex-attaccante del Milan non lo aveva querelato. E Mocavero non ha a quanto pare rinunciato ad una "stoccata" polemica nei confronti del tribunale, in attesa dell'appello.

"Ero comunque sicuro mi avrebbero condannato - ha chiosato - a questo punto quando, un consiglio per il tribunale: quando c'è un processo contro Baggio mi condannino direttamente, senza neppure fare la discussione. Così risparmiano tempo e soldi pubblici"

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