Cronaca internazionale

Violenza senza fine in Ecuador: spari contro un'altra candidata

Clima di alta tensione nel Paese sudamericano dopo l’omicidio di Fernando Villavicencio: l'attentato contro la candidata all'Assemblea è avvenuto a Quevedo, città della provincia di Los Ríos

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Clima di altissima tensione in Ecuador a meno di dieci giorni dalle elezioni presidenziali. All'indomani dell'omicidio di Fernando Villavicencio, candidato centrista alla presidenza ecuadoriano, è stato registrato un nuovo attentato: la candidata all'Assemblea nazionale Estefany Puente ha subito un attacco armato mentre lasciava il Club de Leones, a Quevedo, città della provincia di Los Ríos. Fortunatamente la politica è rimasta illesa.

Secondo le prime informazioni riportate da El Universo, la Puente stava viaggiando a bordo di un’automobile, accompagnata dal padre e da un collaboratore della campagna, quando a un certo punto è stata intercettata da due sconosciuti che hanno sparato contro il parabrezza, dalla parte del guidatore e poi sono fuggiti. Gli spari hanno soltanto sfiorato il braccio della candidata all’Assemblea. Le immagini che circolano sui social network mostrano il parabrezza della vettura distrutto dai proiettili e i vetri rotti sparsi a terra.

Le autorità hanno avviato le indagini per individuare i responsabili dell’attentato e chiarire il movente alla base. Le telecamere di sicurezza presenti nella zona verranno visualizzate nel corso delle prossime ore. Un attacco, l’ennesimo, che conferma la crescente ondata di violenza che ha scosso l’Ecuador negli ultimi giorni. La Puente alle precedenti elezioni si era candidata per la carica di consigliere e sta ricevendo attestati di solidarietà da parte di tutti i partiti in campo alle elezioni in programma il prossimo 20 agosto. La alleanza 2-17 e 20 – il partito che l’ha candidata all’Assemblea – ha condannato fermamente l’attentato e ha chiesto alle autorità di garantire la sicurezza dei candidati in vista delle elezioni.

Il presidente dell'Ecuador, Guillermo Lasso, ha dichiarato lo stato d'emergenza nazionale dopo l'assassinio di Fernando Villavicencio e ha chiesto l’auto dell’FBI per indagare sull’omicidio. Già arrestate sei persone – tutti cittadini colombiani – l’ipotesi più probabile è il coinvolgimento di gruppi criminali organizzati. Dopo i fatti di giovedì, le forze armate dell’Ecuador hanno iniziato il loro spiegamento immediato in tutto il territorio. Il ministro della Difesa, Luis Lara, ha evidenziato che l'obiettivo è mantenere una presenza militare "in ogni città e in ogni parrocchia fino alla conclusione del processo elettorale". Nessuno abbasserà la guardia di fronte alle minacce: “L’esercito risponderà con tutta la sua potenza.

È chiaro che le mafie hanno dichiarato guerra all'Ecuador e che lo Stato e le Forze Armate useranno tutti gli strumenti per combattere gli assassini e i loro complici”.

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