Cronaca internazionale

La Francia mette fuori legge i no-Tav: qui la sinistra li coccola

Il decreto del governo francese scioglie il collettivo ecologista Les Soulèvements de la Terre: "Incita a commettere sabotaggi con la violenza"

La Francia mette fuori legge i no-tav: qui la sinistra li coccola

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Il governo francese è arrivato a una decisione molto importante: il movimento ecologista No Tav, chiamato Les Soulèvements de la Terre, è stato sciolto per decreto. Lo ha scritto nero su bianco il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin: in sostanza, i militanti di questo collettivo ecologista "giocano un ruolo importante nella concezione, diffusione e legittimazione di un modo di operare violento nel quadro della contestazione di alcuni progetti di pianificazione territoriale".

La possibilità che il movimento venisse posto fuori legge era nell'aria almeno dalla protesta contro la costruzione di mega-bacini idrici nel centro della Francia dello scorso 26 marzo, quando il bilancio degli scontri tra black bloc e poliziotti fu pesante: 40 agenti e 200 manifestanti feriti. "Col pretesto di difendere la conservazione dell’ambiente, Lst incita a commettere sabotaggi e degradazioni materiali, anche con la violenza", è scritto nel testo del decreto, "fondandosi su idee veicolate da teorici che incoraggiano all'azione diretta”. Quest'ultima frase viene accompagnata da una nota nella quale si rinvia al libro di Andreas Malm, intitolato Come far saltare un oleodotto. Insomma: "Un'intera modalità operativa direttamente ispirata dai black bloc".

Una lezione per la sinistra italiana che blandisce i No Tav

Les Soulèvements de la Terre è nato nel 2021 nella Zad (Zone à défendre) di Notre-Dame-de-Landes, presso Nantes, un'area occupa per impedire la costruzione di un aeroporto. Oggi conta oltre 180 collettivi e l'appoggio di personalità come la Nobel Annie Ernaux. Sabato scorso, insieme ai No Tav italiani, ha organizzato un raduno a La Chapelle, in Savoia, per dire stop alla Torino-Lione. Martedì, 15 attivisti sono stati arrestati per l'occupazione di uno stabilimento della Lafarge vicino a Marsiglia, nel 2022. "Non si può sciogliere una rivolta", ha scritto Lst su Twitter e gli avvocati hanno annunciato ricorso.

Se lo scioglimento dei Lst diventasse effettivo (può ancora essere contestato davanti al Consiglio di Stato, la massima autorità della giustizia amministrativa), teoricamente i membri del movimento ecologista non potrebbero più riunirsi per organizzare azioni simili a quelle contestate dal governo. Non solo, ma chiunque si richiamasse ancora ai Soulèvements, o utilizzasse i suoi slogan o loghi, potrebbe essere perseguito. Le pene vanno fino a tre anni di prigione con multe fino a 45.000 euro.

Da oltralpe, quindi, arriva una decisione politica piuttosto rilevante: una vera lezione nei confronti di quei partiti italiani di sinistra (non soltanto estrema) che da decenni blandisce e giustifica tutte le azioni violente perpetrate dai No Tav.

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