Cronaca locale

Caccia al meteorite caduto in Sardegna: le coordinate e il valore dei frammenti

L'impatto dovrebbe essere avvenuto nelle zone boschive di Armungia, nella provincia del Sud Sardegna

Caccia al meteorite caduto in Sardegna: le coordinate e il valore dei frammenti

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Si tratta del primo meteorite, almeno secondo l'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), caduto in Sardegna, ma al momento non si hanno notizie relative al rinvenimento di frammenti riferibili al corpo celeste.

Il primo meteorite

"La rete Prisma è in funzione dal 2016 ma operativa dal 2017 abbiamo osservato più di 2.000 bolidi, ma solo una decina di questi erano sufficientemente grandi da non bruciare completamente in atmosfera", spiega Daniele Gardiol dell’Inaf-Osservatorio di Astrofisica di Torino, "ecco perché oggi diciamo che quello arrivato in Sardegna è il primo insulare in assoluto. Gli altri sono giunti sulla Penisola".

I dati di cui sono in possesso gli esperti avrebbero individuato una zona specifica nel territorio della provincia del Sud Sardegna. "Se vi capita di passare nei boschi intorno ad Armungia, date un’occhiata al suolo, potreste trovare la prima meteorite caduta in Sardegna", rivela l'Inaf. È proprio nella zona boschiva che si stanno concentrando le ricerche di appassionati e curiosi, alla ricerca dei rari frammenti del corpo celeste caduto alle ore 22.53 di domenica 8 ottobre. Ma come si può fare per distinguere questi frammenti? Si tratta, stando a quanto riferito dall'Istituto, di"sassi di colore molto scuro, opachi e di qualche centimetro di diametro".

La massa stimata potrebbe essere tra 60 e 160 grammi, con un diametro di circa 4-5 cm: si tratta di "un oggetto piccolo che però vale la pena cercare", dichiarano dalla Prisma (Prima rete italiana per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera).

Le coordinate

Il problema di più difficile solizione è quello di individuare con estrema precisione il luogo dell'impatto. "Per identificare lo strewn field, ossia la zona dove andare alla ricerca della meteorite", spiegano ancora gli esperti dell'Inaf, "bisogna tenere conto della direzione dei venti e della loro velocità al variare della quota rispetto alla superficie terrestre".

Qualche possibilità di effettuare un'ipotesi c'è, ed è Raffaele Salerno del centro Meteo Expert, consulente Inaf, ad illustrare l'esito dei suoi calcoli. "Il risultato ci dice che lo strewn field è di forma allungata e si trova a circa 1,1 km a nord-ovest del centro di Armungia", dichiara Salerno. "La zona è impervia e ricca di boschi, ma grazie all’alta inclinazione della traiettoria, lo strewn field per meteoriti con una massa nel range 50-200 g è lungo solo 800 m e largo ± 200 m, per una superficie totale di 320.000 m²", precisa ancora il consulente dell'Istituto nazionale di astrofisica

Si può quindi a buona ragione ipotizzare che nelle vicinanze di Armungia "si trovano le meteoriti leggere, quelle da 50 g (Lat. 39,5246° N; Long. 9,3683° E), mentre all’estremità opposta si trovano le meteoriti più massicce, quelle da 200 g (Lat. 39,5308° N; Long. 9,3643°)".

Nel caso in cui ci si imbattesse in uno di tali frammenti il consiglio èp sempre lo stesso, ovvero quello di evitare di toccarli."Fate una foto con lo smartphone, prendete nota delle coordinate Gps e inviate il tutto via email al Project Office di Prisma (prisma_po@inaf.it)", spiegano dall'Inaf, "i nostri esperti vi risponderanno il prima possibile per dirvi se si tratta di una meteorite e come raccoglierla nel modo più corretto".

Il valore

A parte il valore squisitamente scientifico, quasi inestimabile, quello economico non è certo. Di recente si conosce l'episodio di un cittadino indonesiano che ha cercato di vendere un meteorite di 2 chili caduto sul tetto della sua abitazione con relativi frammenti. "La gente è affascinata dal fatto di possedere qualcosa che è più vecchio della Terra stessa e che proviene dallo Spazio e in tanti pensano che se trovano un meteorite possa valere milioni", ha dichiarato alla Bbc a proposito dell'episodio avvenuto in Indonesia il professor Laurence Garvie della School of Earth and Space Exploration della Arizona State University.

"Magari qualcuno nelle aste online è disposto a spendere qualche centinaio o addirittura migliaio di dollari per un piccolo frammento, ma di sicuro nessuno spenderebbe milioni per una roccia spaziale più grande", ha concluso l'esperto.

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