Case popolari, a Bologna entro due anni il sorpasso degli stranieri

Nel 2017 oltre la metà delle domande per le case popolari dell'Acer sono state presentate da cittadini stranieri ed extracomunitari. Per il presidente Alberani entro due anni sorpasseranno gli italiani

Case popolari, a Bologna entro due anni il sorpasso degli stranieri

Che nomi e cognomi esotici facciano da tempo la parte del leone nelle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica non è una novità. Ma tra qualche anno, a Bologna, gli inquilini delle case popolari potrebbero essere in maggioranza stranieri.

Su 4.354 domande presentate nel 2017 all’Azienda Casa Emilia-Romagna (Acer), 2.224 sono arrivate, infatti, da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari e 407 da stranieri originari dei Paesi Ue. Il trend, assicura il presidente dell’Acer, Alessandro Alberani, citato da Il Resto del Carlino, non è destinato ad invertirsi, anzi. Se oggi l’82 per cento degli alloggi sono assegnati a famiglie italiane, tra qualche anno la percentuale potrebbe scendere drasticamente. Secondo il presidente Alberani, entro un biennio, almeno un occupante su due sarà straniero. Da qui al “sorpasso” sugli italiani nelle assegnazioni, il passo è breve, assicura il capo dell’azienda.

E a ben vedere, secondo i dati riportati dal quotidiano bolognese, prendendo in considerazione i singoli componenti di ogni nucleo familiare, già attualmente un residente su tre risulta essere di origine straniera. Il principale effetto di questa tendenza, riferisce l'azienda, è stato quello di “modificare i rapporti tra i condomini”. Ognuno, infatti, porta con sé la propria cultura e tradizione. Può capitare, quindi, che ai nuovi locatari debba essere spiegato che non è possibile “cucinare in terrazzo” o “sgozzare il vitello in garage” durante il Ramadan.

Per infondere il senso civico negli inquilini e chiarire quali siano le norme - anche igieniche - da rispettare, l’azienda ha deciso di inaugurare un apposito corso di formazione per 29 accertatori Erp che saranno incaricati di vigilare sulle abitudini degli inquilini e punire chi non si adegua al regolamento. Ma l’integrazione e la convivenza pacifica si costruiscono anche attraverso altri tipi di accortezze. “Non si possono mettere tre casi sociali vicini sullo stesso piano in un edificio, altrimenti si crea una polveriera”, ha affermato il presidente dell'Acer. Sul piano economico, invece, la crescita degli inquilini stranieri non sembra aver determinato un aumento della morosità, anche a fronte di un aumento del canone.

Ad occupare gli oltre 19mila appartamenti di proprietà dell’Acer sono in totale 16.200 persone. Si tratta di single per quasi la metà di loro, mentre il 29% sono coppie.

L’età media, secondo i dati forniti dall’azienda nel bilancio di fine anno è dai 18 ai 64 anni per il 54 per cento degli assegnatari. Il 26,5 per cento, invece, sono anziani con oltre 65 anni, mentre il 20 per cento dei residenti è composto da minori.

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