Cronache

"Non è finito. E gli animali...". Ora la Viola fa l'allarmista

L'immunologa dell'università di Padova invoca cautela: "Casi di infezione"

"Non è finito. E gli animali...". Ora la Viola fa l'allarmista

Anche in Italia è stata registrata una ripresa del Covid. I contagi sono tornati a crescere dopo un periodo di netta flessione, ma fortunatamente non sono stati annotati problemi di ricoveri e terapie intensive. Situazione sotto controllo, dunque, ma diversi virologi predicano cautela. Antonella Viola è categorica: vietato abbassare la guardia, la partita non è ancora chiusa.

Ospite di Radio anch’io su Radio 1, l’immunologa dell’Università di Padova ha spiegato che sta succedendo quello che alcuni esperti avevano immaginato “guardando cosa stava accadendo in Danimarca, con la prevalenza della nuova variante Omicron 2, che era diventata rapidamente prevalente”. Questa mutazione del Covid è molto più trasmissibile di Omicron, ha precisato, e si sta diffondendo un po’ ovunque nel mondo: “È già prevalente in Europa, Asia e Africa”.

Per molti scienziati si tratta di un’onda di rimbalzo, con una sintomatologia banale, ma Antonella Viola invoca grande prudenza:“In alcuni Paesi del mondo stiamo osservando una situazione molto grave e preoccupante, con un numero di contagi altissimo”. L’immunologa ha sottolineato che in Italia la situazione non è ancora così drammatica, ma è necessario continuare ad adottare le misure di protezione, a partire dalla mascherina nei luoghi chiusi: “È ancora oggi uno strumento estremamente utile, sappiamo che in determinati posti il contagio può diffondersi molto: basta la presenza di una persona positiva per infettarne tante”.

Il tanto atteso passaggio dalla pandemia all’endemia sembra alle porte, ma Antonella Viola ha rimarcato che il virus continua a cambiare e l’allarme è legato ad alcuni studi: “Ci sono dati molto preoccupanti sull’infezione degli animali e del ritorno dagli animali all’uomo”.

Uno scenario complesso da gestire secondo la direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova: “Non è più un’emergenza e siamo tutti contenti di uscire da questa fase, ma è una convivenza ancora complicata”.

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