
La vera offesa, la vera intolleranza sono nella presunzione di essere migliori, nel proporsi come diversi, freschi e nuovi, senza rispetto per gli altri e per la esperienza, bollati come il «vecchio». Il disprezzo per il vecchio è una espressione di mentalità fascista. I vecchi vanno rispettati, venerati, protetti. E invece i finti giovani si vantano di essere nuovi e della loro inesperienza. Si vantano di una storia che sarebbe solo loro, e di un programma che sarebbe «approfondito» solo perché è il loro, mentre il nostro sarebbe «fantasioso». Bene, noi siamo per i vecchi, per l'esperienza, per la fantasia. Solo loro sono nuovi, solo loro sono giovani. Chissà perché allora io che sono vecchio vedo «persone», non giovani o vecchi, non uomini e donne, non eterosessuali o omosessuali; ma uguali. Ecco: noi siamo anche uguali. Uguali. Non diversi. E non distinguiamo il mondo in giovani e vecchi. Ma in bravi e incapaci, in esperti e inesperti. Il nuovo in sé non è un merito. Come non lo è essere giovani. E non è una colpa essere vecchi. È nuovo chi si autoproclama nuovo, senza neppure essere giovane? Diverso, essendo uguale? A noi importano esperienza, conoscenza, amore. Il loro nulla si chiama «nuovo». Il loro vuoto si chiama «svolta». Per noi conta la Storia, non le svolte. L'uguaglianza, non la diversità.
Il rispetto della tradizione, che loro chiamano «il vecchio». Ai migliori, ai nuovi, ai diversi, voglio rispondere con i versi di un grande poeta, Sandro Penna: Felice chi è diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi è diverso essendo egli comune.
youtube.com/watch?v=4-BnSl5mTyw
Onefirsttwo , sempre a tua disposizione .
Yeeeeeeeeeeeeeaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh .
stai valutando la possibilità di scrivere su questa rubrica, la mattina?
(ecco perchè Sgarbi quotidiani andava in onda prima!!)
L'inizio della sua popolarità e della sua versatile carriera di opinionista e politico ebbe inizio da quell'episodio. Lei nella forma e nell'intensità di quel linguaggio fu un precursore. Un protogrillino. Quella passione e quell'intensità diedero a lei la possibilità d'esibire le sue doti e il suo spessore. Ma senza quella spallata...lei forse quella chance non l'avrebbe mai avuta.
Lei oggi...è dall'altra parte. E' un vecchio. E in questo mondo.... i giovani hanno sempre fatto questo: dato spallate.Sono impulsivi?Sono arroganti?Sono troppo inesperti e impreparati? Cerchi d'indirizzarl a un confronto e non solo con un appello al rispetto ma anche con una cambiale di fiducia. Perchè lei ha il vantaggio d'essere stato da entrambe le parti.
Ragiona da vecchio, come in arte. Costruisce le sue verità perchè non riesce a vedere l'essenza, l'anima.