Coronavirus

La prof muore dopo il vaccino, ora arriva la verità da autopsia

La docente, secondo quanto emerso dall’esame autoptico, è stata uccisa da un infarto intestinale

La prof muore dopo il vaccino, ora arriva la verità da autopsia

L’autopsia eseguita sul corpo di Annamaria Mantile, l’insegnante 62enne del Vomero, sembra aver scagionato AstraZeneca. La donna non sarebbe infatti morta a causa della somministrazione del vaccino ricevuto presso il Vaccine Center della Mostra D’Oltremare quattro giorni prima del decesso, ma a causa di un infarto intestinale.

L'insegnante non è morta per il vaccino

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la morte dell’insegnante, avvenuta in casa il 2 marzo alle 13,30, in seguito a malessere e vomito biliare e alimentare non sarebbe riconducibile alla somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca. L’autopsia è stata effettuata nei giorni scorsi presso la sala settoria giudiziaria dell’ospedale di Giugliano e a praticare l’esame necroscopico è stato è stato eseguito da un team di periti, consulenti tecnici d’ufficio, che sono stati nominati dalla Procura di Napoli, che sta indagando su quanto avvenuto dopo la denuncia partita dai familiari della vittima. La dottoressa Giuliana Giuliano è il pubblico ministero nell’inchiesta. All’autopsia erano presenti anche i periti incaricati come consulenti di parte dei due medici indagati.

L’esame è stato effettuato dal collegio formato da Pietro Tarsitano, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina legale dell’azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli, Antonio Perna anatomo e istopatologo, Francesco Diurno rianimatore nonché cardiologo e Giuseppe Morelli Infettivologo dirigente dell’azienda ospedaliera dei Colli. La morte dell’insegnante sarebbe quindi riconducibile a un infarto intestinale provocato dal sequestro, nella parete addominale, di un’ansa del tratto digerente, comunemente conosciuta come ernia strozzata che ha portato prima a una emorragia e subito dopo a un arresto cardiocircolatorio. L’occlusione intestinale aveva provocato sia il vomito che il perdurante dolore addominale.

Cosa era successo

L’insegnante, dopo circa 72 ore dal vaccino anti-Covid aveva iniziato ad avere alcuni sintomi ed era quindi stata chiamata la guardia medica che avrebbe dato una terapia alla donna. Ancora da capire se vi sia stata una visita domiciliare o solo telefonica. La mattina seguente, il 2 marzo, a visitarla era giunto nell’abitazione uno specialista cardiologo di cui si fidava l’insegnante. Il dottore aveva effettuato una indagine elettrocardiografica senza però trovare sofferenza cardiaca, ma piuttosto la pressione bassa, uno stato di disidratazione dovuto al vomito e il dolore addominale. Alla donna era stata a quel punto prescritta una terapia tramite infusione endovena e antinfiammatoria. Quando però la situazione era andata ad aggravarsi, il medico aveva deciso di tornare a visitare la docente e aveva anche aiutato nei tentativi di rianimazione. Nonostante il trasporto in codice rosso al pronto soccorso, la 62enne era comunque deceduta. Subito i sospetti erano caduti sul vaccino anticovid che la Mantile aveva ricevuto il giorno precedente alla morte. Proprio per questo motivo era stato fatto un tampone dopo il decesso, risultato in seguito negativo. I familiari avevano poi sporto denuncia per accertare le cause della morte ed eventuali responsabilità. La scorsa notte è deceduto un militare 43enne, Stefano Paternò, che lunedì scorso aveva ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. Anche in questo caso sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso.

Cos’è l’infarto intestinale

L'infarto intestinale è la necrosi di un tratto di intestino provocata da un'insufficienza acuta della perfusione o da una occlusione, totale o parziale, acuta o cronica, delle arterie o vene mesenteriche. Spesso si presenta con vomito, dolori addominali e diarrea.

Solo una operazione chirurgica potrebbe risolvere la situazione prima che questa crolli in modo irreparabile.

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