Abu Omar, ex imam di viale Jenner, condannato a sei anni di carcere

L'accusa è di associazione a delinquere con finalità di terrorismo

Abu Omar, ex imam di viale Jenner, condannato a sei anni di carcere

Abu Omar, l'ex imam della moschea milanese di viale Jenner, è stato condannato dal gup Stefania Donadeo a sei anni di reclusione, con l'accusa di associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale.

Una condanna che arriva al termine di un processo celebrato con rito abbreviato in contumacia, perché l'imam si trova in Egitto. Abu Omar, che undici anni fa fu prelevato da uomini della Cia, in una "extraordinary rendition" che secondo l'accusa fu portata a termine con la complicità del Sismi, era sotto indagine in un'inchiesta della Digos.

Sequestrato il 17 febbraio 2003, Abu Omar fu portato in Egitto, dove subì anche torture. Dal Cairo non è mai arrivata una risposta al mandato di catura internazionale ottenuto nel 2005. L'ex imam e altri tredici stranieri avrebbero creato tra il 2000 e il 2003 un'associazione con "lo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo in Italia e all'estero", che riferiva alla sigla Ansar al Islam.

Per il sequestro di cui Abu Omar fu vittima sono state emesse 33 condanne. 23 di queste, per agenti della Cia, sono definitive. Il 16 dicembre si terrà in Cassazione l'udienza per gli ex vertici del Sismi Nicolò Pollari e Marco Mancini, condannati a 10 e 9 anni di reclusione.

L'ex imam di viale Jenner ha commentato la condanna all'Aki-Adnkronos International, definendola utile "solo

a giustificare la grazia concessa all'agente della Cia", Joseph L. Romano III.

Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha chiesto "pubbliche scuse" per i servizi segreti, che hanno "agito nell'interesse della Nazioni e a fini di sicurezza".

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