C'è un passaggio del decreto Sicurezza bis approvato ieri che riguarda le Ong ed è stato molto criticato da oppositori e diretti interessati. Si tratta dell'articolo 1, quello che prevede maximulte per chi viola ripetutamente il divieto di ingresso in acque italiane. Le navi umanitarie rischiano un salasso non da poco, eppure non è detto che la cosa le preoccupi più di molto. Visto che c'è chi custodisce nei forzieri un tesoretto da tre milioni e mezzo di euro pronto all’uso.
Oggi la Ocean Viking si trova al largo delle coste della Sardegna. Tra qualche giorno arriverà di fronte alla Libia. L'obiettivo è riprendere l'attività Sar sospesa alla fine dell'anno scorso, quando l'Aquarius rimase senza bandiera. Da allora, però, le condizioni legali sono cambiate: Sos Mediterranee e Msf, come tutte le altre Ong, dovranno sottostare alla nuova legge italiana. In particolare ai primi due articoli voluti da Matteo Salvini.
Adesso il Viminale potrà "limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale" se ritiene che abbiano violato il testo unico sull'immigrazione e quindi stiano commettendo il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In caso di trasgressione, il comandante dovrà pagare una multa da 150mila a 1 milione di euro. Inoltre, "è sempre disposta la confisca della nave utilizzata per commettere la violazione, procedendosi immediatamente a sequestro cautelare". E l'armatore insieme al proprietario del mezzo dovranno pure pagare "gli oneri di custodia delle imbarcazioni sottoposte a sequestro cautelare" in caso di "provvedimento definitivo di confisca".
Tradotto in soldoni, si prevedono ammende salatissime per le Ong che dovessero forzare (in stile Carola Rackete) il blocco imposto dal Belpaese. Senza contare che in un batter d'occhio potrebbero pure trovarsi senza mezzi. Le navi sequestrate, infatti, potranno essere "affidate dal prefetto in custodia" alle forze di polizia o amministrazioni dello Stato "per l’impiego in attività istituzionali". E nel caso in cui la confisca diventasse inoppugnabile, le varie Ocean Viking, Sea Watch e Alan Kurdi potrebbero essere acquisite "al patrimonio dello Stato" e date in uso alla Marina militare o alle Capitanerie di porto. Oppure smembrate, vendute e (se nessuno volesse comprarle) distrutte dopo due anni.
Inutile dire che sia la multa da un milione di euro che la confisca sarebbero duri colpi per le Ong che investono migliaia di euro al giorno per navigare nel Mediterraneo. Eppure alcune di loro sembrano già preparate all'eventualità. Prendiamo l'esempio dell'Ocean Viking. L'imbarcazione da 69,3 metri affittata da Sos Mediterranee e ristrutturata di tutto punto (con tanto di ospedale galleggiante e container per ospitare fino a 300 immigrati) è un investimento importante che prevede una spesa di 14mila euro al giorno per tenerla in mare. I fondi però non sono un problema: la filiale francese dell'associazione umanitaria è già riuscita a raccogliere tanti danari da garantirsi 19 giorni di navigazione (cioè almeno 266mila euro), senza contare le donazioni arrivate alle sezioni tedesca e svizzera o i 2.400 euro raccattati da quella italiana.
Il motivo per cui Sos Mediterranee può permettersi di navigare senza troppe preoccupazioni è però un altro: in tre anni, l'Ong è riuscita a mettere da parte una sommetta che supera (e non di poco) il massimale di multa previsto dal dl Sicurezza bis. A spiegarlo è la stessa associazione. "Gli ultimi tre anni – si legge – ci hanno permesso di generare riserve finanziarie per 3,5 milioni di euro". Mica pochi. "Queste riserve – aggiungono – consentono all'associazione di anticipare i costi di ricerca e preparazione di una nuova nave e il suo trasporto verso la zona di salvataggio". Parte delle risorse è possibile siano già state utilizzate per ammodernare la Ocean Viking e spostarla dalla Norvegia fino in Libia. Tuttavia, il fondo non dovrebbe essersi esaurito. "Questa disponibilità – spiega infatti l'Ong – è anche una assicurazione per far fronte ai possibili rischi e ostacoli alle nostre attività in mare che potrebbero avere conseguenze finanziarie". Il rapporto francese è stato pubblicato "alla fine di luglio 2019", dunque quando il dl sicurezza bis era già operativo (emanato il 14 giugno). Sos Mediterranee ha assicurato che non forzerà le acque territoriali italiane, ma comunque si rifiuterà "di sbarcare le persone in Libia".
Uno scontro Ocean Viking-Italia è quindi possibile e, vista la concomitanza delle date, non è assurdo pensare che le "conseguenze finanziarie" per cui ha messo da parte i soldi possano riferirsi proprio alle multe di Salvini. Che sono salate, è vero. Ma non è detto bastino di fronte alle ricche disponibilità economiche della Ong.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.