Ventimiglia - Un migrante sudanese di 24 anni è stato ricoverato d'urgenza al Reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Sanremo, perché affetto da tubercolosi. Il giovane, che viveva nel campo abusivo ricavato sul greto del fiume Roja, è stato salvato in extremis, dopo essere stato colto da una grave forma di insufficienza respiratoria. Il personale sanitario del 118, infatti, lo ha dovuto trattare con la maschera di ossigeno. Ma l'aspetto più assurdo è un altro. Il ventiquattrenne era già stato ricoverato un mese fa circa per l'identico problema. Dal reparto di Pneumologia del Borea di Sanremo, una volta accertata la diagnosi, i medici lo avevano trasferito a Malattie Infettive, ma lui ha pensato "bene" di andarsene via, senza avvisare nessuno. Così, nel giro di poche settimane le sue condizioni di salute si sono aggravate. Dall'Asl 1 Imperiese fanno sapere, che si tratterebbe di una forma "chiusa" di tubercolosi, quindi non contagiosa. Ma la verità è che quell'accampamento di fortuna si conferma una bomba ad orologeria, dal punto di vista igienico e sanitario. Più di una volta sono state le stesse associazioni di "no border" a denunciarlo.
Pur di non entrare nel centro di accoglienza, regolarmente gestito dalla Croce Rossa, nel vicino parco merci del Roja, per paura di essere schedati, i migranti preferiscono vivere in mezzo a cataste di sporcizia, bevendo l'acqua del fiume e rischiando, come già accaduto nei mesi scorsi, di essere rosicchiati dai topi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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