Dal Sudafrica vedo l'Italia con amore e con rabbia. Vedo più animali che uomini, ma in Italia ho visto molti uomini che erano peggio degli animali.
Mentre, come nel caso di Sirmione, un esempio, posso trovare molte città amiche (ieri mi hanno offerto la candidatura a Trani, e la lotteria potrà continuare), penso con struggimento a Sutri e ai suoi cittadini buoni e intelligenti, in mano a bestie ignoranti. E mi sembra che, alla prossima scadenza elettorale, oltre le mie inevitabili dimissioni e la loro disperata sfiducia, con la quale spariranno, la soluzione più umana e meno politica, per l'amore che ho per Sutri, e per il piacere della sfida, sia ricandidarmi. Non gliela darò vinta. Aggredito da un fascista dichiarato a Sutri, vengo respinto a Sirmione da una fascista semi-pentita che la pensa come il modesto Andrea Palmerini del Pd. Lei, Viviana Beccalossi, decide che la mia candidatura è inopportuna, dimenticando che la mia attività di sindaco ha potenziato la vocazione turistica di città come San Severino Marche e Salemi, come sta già accadendo a Sutri. Ovunque c'è un fascista che non mi vuole, nonostante il mio dialogo aperto con Giorgia Meloni.
E
mentre Sutri non troverà più uno Sgarbi, pronto a raccontarne al mondo la bellezza, io non faticherò a trovare comuni che potranno volere un sindaco pieno di passione per l'arte e per la bellezza, disponibile a farlo gratis.
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