Condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione. È questa la decisione presa dal giudice di Piacenza nei confronti di Moustafa Elshennawi, l'egiziano di 22 anni che lo scorso 10 febbraio pestò il carabiniere, Luca Belvedere, durante le manifestazioni antifasciste contro l'apertura delle sede locale di CasaPound.
Ricorderete, forse, quanto successo. Ricorderete le immagini girate dai cronisti in strada in cui sivedeva un uomo vestito di grigio colpire con lo scudo il carabiniere caduto in terra. Su di lui si concentrarono subito le ricerche di Carabinieri e polizia. Insieme a lui finirono in manette anche altri anfifascisti, che nei giorni successivi arrivarono a rivendicare la correttezza delle loro azioni violente.
La sentenza contro Moustafa Elshennawi, avvenuta dopo un processo rapido con il rito abbreviato, è stata pronunciata dal giudice del tribunale di Piacenza. Accolte le richieste del pm. L'egiziano, che era uscito presto di galera per passare ai domiciliari, qualche giorno è stato di nuovo portato in carcere perché l'abitazione dei familiari è sotto sfratto e quindi considerata dai giudici non idonea per la misura. In attesa di sapere se la nuova richiesta in una abitazione alternativa verrà accolta, gli avvocati dell'egiziano hanno già annunciato ricorso in appello contro la decisione del giudice piacentinio. "La pena mi sembra eccezionalmente severa - ha detto l'avvocato Eugenio Losco che difende il 22enne - anche in considerazione del fatto che è stata disposta in sede di rito abbreviato, che comporta la riduzione di un terzo.
Il mio assistito ha ammesso di aver sbagliato e ha chiesto scusa per quanto accaduto. Si tratta - ha concluso il legale - di un ragazzo di 22 anni, lavoratore ed incensurato, elementi che non penso siano stati presi in considerazione".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.