Se i cattolici scrivono ai vescovi per mettere all'angolo Salvini

Cattolici in fermento: arriva una lettera indirizzata alla Cei in cui si chiede di prendere una posizione definitiva sul "dilagare della xenofobia". L'obiettivo politico, anche se non viene dichiarato, sembrerebbe il ministro Matteo Salvini

Se i cattolici scrivono ai vescovi per mettere all'angolo Salvini

Una lettera indirizzata dagli operatori della Chiesa, quindi presumibilmente da cattolici, alla Conferenza episcopale italiana.

Questo l'ultimo rilancio sull'accoglienza dei migranti. L'iniziativa è stata sottoscritta tanto da presbiteri quanto da laici. Le adesioni, anche in queste ore, continuano ad arrivare su Cercasiunfine.it, che è il sito su cui il tutto è stato pubblicato.

I sostenitori di questa "mossa" hanno chiesto ai vescovi italiani, in verità già molto attivi sull'argomento, d'intervenire "sul dilagare della cultura intollerante e razzista". La premessa è cristallina: "Vi scriviamo - si legge nell'appello inoltrato ai presuli del belpaese - per riflettere con voi su quanto sta attraversando, dal punto di vista culturale, il nostro Paese e l’intera Europa".

Tendenze che i firmatari hanno sintetizzato così: "Cresce sempre più una cultura con marcati elementi di rifiuto, paura degli stranieri, razzismo, xenofobia; cultura avallata e diffusa persino da rappresentanti di istituzioni". Quello, insomma, che forse con un po' d'approssimazione è stato categorizzato come "populismo".

Il nome del ministro dell'Interno non viene fatto, ma il riferimento a Matteo Salvini sembrerebbe palesarsi quando nell'appello si legge di "strumentalizzazioni della fede cristiana con l’uso di simboli religiosi come il crocifisso o il rosario...". Qualcuno si ricorderà della polemica sollevata dopo il giuramento di fedeltà agli italiani.

La Chiesa cattolica non starebbe facendo abbastanza. Le voci levatesi in difesa di coloro che decidono di migrare verso l'Italia sarebbero ancora troppo poche e troppo fievoli. Nonostante i continui richiami di Papa Francesco, del cardinal Bassetti e del segretario di Stato Parolin. Ecco, dunque, la presunta necessità di un "intervento" in grado di chiarire una volta per tutte "da che parte il cristiano deve essere", stando ai dettami del Vangelo.

L'impegno profuso in maniera concreta per l'accoglienza, ancora, non sarebbe più sufficiente. Servirebbe, pare di capire, una presa di posizione definitiva. "Oggi - hanno infatti insistito i sottoscrittori, che presumiamo essere cattolici - riteniamo che l’urgenza non sia solo quella degli interventi concreti ma anche l’annunciare, con i mezzi di cui disponiamo, che la dignità degli immigrati, dei poveri e degli ultimi per noi è sacrosanta perché con essi il Cristo si identifica...". Qualche giorno fa era stato il cardinale Montenegro a dire che è Gesù a recarsi da noi attraverso un barcone. I firmatari attendono adesso "un riscontro" da parte della Cei.

Tra di loro ci sono parroci, docenti, direttori diocesani, presidenti di associazioni, suore e blogger.

Poi, dopo la diffusione della notizia riguardante l'iniziativa, sono arrivate anche le firme di consiglieri comunali, impiegati, professionisti e altri esponenti espressione del mondo laico. Cattolici uniti, con ogni probabilità, per sostenere "l'incociliabilità tra cristianesimo e razzismo".

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