Il giudice federale di Houston, Greg Abbott, ricevuta la notitia criminis dei supposti falsi Modigliani di Genova dal collezionista e mercante d'arte Joseph Gutmann (notizia riservata), ha ricusato le perizie di esperti giudicati senza competenza specifica come Maria Stella Margozzi e Isabella Quattrocchi. Che aveva definito le tele «grossolanamente falsificate» sia «nel tratto», sia «nel pigmento». A rendere meno credibile la perizia c'era il ridicolo riferimento alle «cornici provenienti dall'Est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili, né come contesto né come periodo storico a Modigliani». Il giudice, rilevando l'insensatezza del riferimento alle cornici, ha nominato alcuni veri esperti d'arte fra i quali Nicolas Andrei Serota, già direttore di Tate Gallery, Glan D. Lowry, Michael Govan e Giovanni Papi, i quali hanno unanimemente ritenuto autentici ed autografi tutti i dipinti esposti nella mostra di Palazzo Ducale a Genova. Il confronto con il curatore Rudy Chiappini e con Simone Todorov ha portato altri elementi relativi alla provenienza dei dipinti di Modigliani e, in un caso, alla notifica di interesse culturale da parte dello Stato italiano, in elenchi risalenti al 1920.
Per questo il giudice americano ha emesso un provvedimento per richiamare la magistratura italiana a principi di correttezza, riabilitando i dipinti sui quali, in Italia, non si è pronunciato nessun vero esperto. Il provvedimento americano vanifica, sul piano internazionale, l'inchiesta della procura di Genova.
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