Era già tutto scritto. Niente di cui stupirsi, perciò. Il grande imbroglio dello spread, la fregnaccia raccontata dalla sinistra nei salotti buoni per incatenare gli italiani a governi mai votati, l'improbabile equazione tra crisi di governo e fibrillazione sul mercato secondario dei titoli di stato. Era già tutto pronto non appena Silvio Berlusconi ha deciso che, dopo lo strappo del premier Enrico Letta sull'aumento dell'aliquota Iva, non si poteva andare oltre, che Forza Italia non potevano e non dovevano assumersi la responsabilità dell'aumento della tassa sui consumi o, comunque, di qualsiasi altro balzello proposto dal ministro Fabrizio Saccomanni. E così è stato: non appena il differenziale ha sfiorato i 300 punti base, la sinistra è saltata alla gola del Cavaliere tacciandolo di irresponsabilità e i poteri forti, dall'Unione europea alle agenzie di rating, hanno subito minacciato pesanti conseguenze sulla tenuta del sistema.
Già ieri, in ampie interviste sui quotidiani, il ministero dell'Economia aveva iniziato a lanciare l'allarme fino a paventare un commissariamento dell'Italia da parte della Troika. Il viceministro Stefano Fassina parlava di uno scenario "abbastanza realistico" che prevede un rialzo fino a 300 punti base rispetto ai 264 punti della chiusura di venerd, comunque già aumentato dai 240 punti dell’apertura di giovedì, quando ancora la crisi non si stava manifestando nella sua pienezza. Non è quindi un caso che, ieri sera, mentre Letta stava salendo al Quirinale, Berlusconi lanciava ai microfoni di Studio Aperto un segnale molto chiaro: "La continuità è un imbroglio, come quello dello spread". D'altra parte il Cavaliere sa molto bene come funziona. Ha fatto l’imprenditore per tanti anni, quando i governi duravano in media undici mesi. "Quando cadeva un governo - è il ragionamento del leader di Forza Italia - noi imprenditori eravamo felici perché per tre o quattro mesi non c’era più un esecutivo a far danni'". Insomma, e qui il messaggio veniva indirizzato a viale dell’Astronomia, "un imprenditore sa benissimo che il massimo che i governi possano fare, in un’economia moderna, è non fare troppi danni". Oggi, in apertura di contrattazioni, il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi ha segnato, nei primissimi scambi, un forte rialzo che lo ha portato a toccare i 289 punti base per un rendimento del 4,62%. Così, mentre il differenziale tra i Bonos spagnoli e i titoli di Stato della Germania si sono attestati a 267 punti per un tasso del 4,42%, le agenzie di stampa si sono affrettate a far notare che i livelli toccati questa mattina non si registravano dallo scorso giugno. Ed è subito iniziato uno scontato bailamme di anatemi e minacce da parte della sinistra e dei poteri forti. L'agenzia Fitch, per esempio, ha minacciato di abbassare il rating BBB+ assegnato all'Italia spiegando che "la situazione di instabilità politica in Italia mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi fiscali", ovvero la stesura della legge di bilancio 2014 entro il 15 ottobre e il contenimento del debito entro i limiti dettati dal patto di stabilità. "In questo caso - ha avvertito Fitch - sarebbe più difficile da ottenere in caso venga chiesto il sostegno della Ue e della Bce".
"Gli italiani, unici tra i Paesi euro, sono stati riluttanti ad assumersi responsabilità per i guai della nazione", ha commentato il Wall Street Journal accusando Letta e Berlusconi di "suonare la cetra mentre Roma brucia". Anche il segretario del Pd Guglielmo Epifani è partito alla carica: "Il centrodestra sta facendo saltare in aria il Paese ed era evidente che lo spread sarebbe ripartito". A rileggere le dichiarazioni sembra di fare un salto indietro nel tempo, a quando lo spauracchio dello spread è stato usato per cacciare Berlusconi da Palazzo Chgi e mettere al suo posto Mario Monti, l'uomo dei poteri forti. "Spero che il senso di responsabilità di chi ci governa prevalga - ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - non vorrei che ci ritrovassimo nella stessa situazione dell’ottobre 2011". I democratici non sono da meno. "Berlusconi fa pagare costi altissimi agli italiani", ha tuonato il responsabile Economia del Pd Matteo Colaninno paventando "rischi e tassi più elevati per le prossime aste che finiranno nelle tasche degli italiani". I grafici, in realtà, dicono tutt'altro. Dopo una fiammata emotiva iniziale, Piazza Affari ha subito accantonato i timori per l’instabilità politica. Il differenziale si è attestato in area 265 punti base. "Dimostra una discreta tenuta nonostante la mossa di Berlusconi abbia colto di sorpresa", ha spiegato un trader a Radiocor facendo notare che in giro ci sono solo compratori. Non solo. Bisogna anche tener presente che parte dell’allargamento dello spread registrato in apertura va legata al roll del decennale di riferimento che da oggi è il marzo 2024, mentre fino a venerdì era il maggio 2023. Eppure ancora oggi l'andamento del differenziale è letto come cartina di tornasole per capire se i mercati puntano contro Berlusconi.
Lo stesso Franco Frattini, dopo aver incontrato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha espresso "grande preoccupazione" per una eventuale "campagna elettorale durante la quale l’Italia sarebbe vittima delle scorribande dei mercati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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