Gli elettrodomestici del futuro: il casco-cucina e la lavatrice-armadio

Ecco come gli studenti finalisti del premio Electrolux Design Lab 2010 vedono gli apparecchi per case sempre più piccole e per utenti rispettosi dell'ambiente

«Il 74% della popolazione nel 2050 vivrà in zone urbane». Questo è il risultato di una ricerca promossa dall'Onu sugli stili di vita futuri ed è proprio a partire da questo dato che Electrolux, leader mondiale nella produzione di elettrodomestici, ha deciso di dedicare l'edizione 2010 del Design Lab al tema: «La seconda era spaziale: come utilizzare al meglio lo spazio delle nostre abitazioni?». E, in particolare, ad argomenti quali come preparare e conservare i cibi, come lavare le stoviglie e gli indumenti, razionalizzando al meglio gli spazi e rispettando l'ambiente.
Anche quest'anno sono stati migliaia gli studenti di tutto il mondo a inviare le proprie idee, e ora sono stati scelti - da una giuria di designer - gli otto finalisti. «Ogni anno lo standard dei concept presentati dagli studenti diventa sempre più alto e di conseguenza la scelta del vincitore sempre più ardua» ha dichiarato Henrik Otto, SVP Global Design di Electrolux. «Il livello dei concept presentati e il numero di partecipanti conferma il successo del concorso che anche quest'anno si contraddistingue per il suo carattere global: gli otto finalisti provengono da otto paesi diversi!».
Come cucineremo? Daniel Dobrogorsky, studente australiano, ha chiamato in campo la realtà virtuale. Con Kitchen Hideaway, grazie a un casco per la realtà virtuale, gli abitanti di un condominio potranno «immaginare» (magari comodamente seduti in poltrona) di essere in cucina a preparare una particolare pietanza. I loro pensieri verranno trasmessi a uno chef robot, che, all'interno dello stesso edificio, in una cucina reale e con ingredienti reali, preparerà il piatto visualizzato.
Mentre Matthew Gilbride, studente americano, ha ideato Elements Modular Kitchen: una struttura montata a parete e formata da diverse unità, ognuna delle quali ha una funzione diversa (cottura, refrigerazione, condizionamento dell'aria, illuminazione e arredamento). Il sistema è alimentato, in modalità wireless, mediante una tecnologia applicata alla parete che può essere alimentata anche dall'energia prodotta da pannelli solari.
Snail, sviluppato dallo studente indiano Peter Alwin, è un concept che permette di scaldare e cuocere cibi ovunque, attraverso una tecnologia che utilizza processi a induzione magnetica. Dalle dimensioni ridotte e versatili, il concept può essere applicato direttamente su pentole, padelle e bricchi per scaldarne il contenuto. Sensori integrati riconoscono inoltre il tipo di cibo che deve essere scaldato, così come correggono automaticamente il tempo e la temperatura di cottura.
Come conserveremo? Il Bio Robot Refrigerator, dello studente russo Yuriy Dmitriev, è un frigorifero quattro volte più piccolo dei modelli tradizionali, «riempito» da gel biopolimerico raffreddato a luminescenza. Inserendo i prodotti all'interno del gel si creeranno delle tasche sospese che permettono di conservare i prodotti alle temperature ideali. Il frigorifero non ha porte né ripiani. Il gel è inodore e non appiccica.
Da un'esperienza di vita è nato invece External Refrigerator, ideato dal francese Nicolas Hubert che si è ispirato a un'usanza degli abitanti della Cina del Nord, dove ha vissuto due anni: conservare gli alimenti sul balcone durante i mesi invernali. Il concept viene posizionato sul muro esterno dell'abitazione e, se in inverno può sfruttare le basse temperature per conservare i cibi, d'estate può essere alimentato grazie all'energia prodotta dai pannelli solari.
Come laveremo i piatti? Ahi Andy Mohsen, studente iraniano, ha sintetizzato in un solo apparecchio, Eco Cleaner, una lavastoviglie portatile e un apparecchio per il compostaggio che usa gli ultrasuoni per ionizzare il cibo e per trasformarlo in compost.
E gli indumenti? Con Clean Closet, Michael Edenius, studente svedese, ha sviluppato l'idea di un armadio che oltre a contenere gli abiti, anche li lava. I tessuti sono dapprima scannerizzati, alla ricerca di impurità, quindi lavati ricorrendo a una tecnologia molecolare che rimuove sporco e odori. Il tutto senza acqua. Mentre Lichen Guo, studente cinese, ha unito il cesto della biancheria sporca con la lavabiancheria. Dismount Washer, una volta riempito, viene semplicemente posizionato su un motore montabile a muro.
I premi.

Gli otto finalisti parteciperanno all'evento di chiusura del concorso che si terrà a Londra durante la fiera 100% Design, il 23 settembre, dove presenteranno i loro concept a una giuria di designer internazionali. Il primo premio è un tirocinio di 6 mesi presso uno dei centri di ricerca di design di Electrolux e 5.000 euro. Al secondo classificato vanno invece 3.000 euro e 2.000 al terzo.

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