Non so come l'hanno presa nelle galassie la battuta di Papa Francesco sul battesimo ai marziani. Da noi è passata quasi inosservata. Eppure annunziava in modo giocoso una svolta Ufo-teologica di non poco conto. Avrà eccitato la fantasia di milioni di persone che agli Ufo ci credono, li vedono, ci parlano. E ha aperto un enorme quesito fanta-teologico: come spiegare che il figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto sulla Terra, trascurando le altre galassie? O si deve credere che l'Incarnazione sia avvenuta anche in altri pianeti e con altre forme di vita?
Il Papa non l'ha messa sul piano dell'evangelizzazione, non ha ipotizzato di mandare astronauti missionari per convertirli; ma ha immaginato una loro venuta e una loro richiesta di ricevere i sacramenti. Lo scopo della parabola astropapale era dire che la Chiesa non chiude le porte a nessuno, nemmeno agli extraterrestri. E ha ripetuto il suo tormentone: chi sono io per chiudere le porte e dire a Gesù che non è prudente? Ma chi dice, caro Papa, che il Signore chiede di aprire sempre e comunque le porte, senza badare alla prudenza?
Se il Papa avesse voluto restare sulla terra e nel presente, magari avrebbe potuto dire qualcosa sui marziani nostrani di fama mondiale. Per esempio Conchita Wurst, la donna barbuta, cantante trans premiata.
E già, chi sei tu per giudicare il sesso variabile, il transgender? Sei Sua Santità, se non sbaglio. Se un Papa non si esprime sul mondo e sui viventi e si limita ad accogliere, si è dimesso da Santo Padre e lavora alla reception.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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