Colpirne uno per educarne 60 milioni

No, non ce l'hanno con Berlusconi. Vogliono uccidere, tramite lui, un'epoca, un popolo, un Paese

Colpirne uno per educarne 60 milioni

No, non ce l'hanno con Berlusconi. E nemmeno vogliono eliminare il leader del centrodestra. Vogliono uccidere, tramite lui, un'epoca, un popolo, un Paese.

Stanno allestendo un rito cannibale per uccidere l'italiano che è in lui, che è in noi, che è in loro. Vogliono uccidere in lui l'Italia delle tv, delle tettone, delle barzellette, delle feste, del calcio, delle crociere, dei ristoranti pieni e degli evasori.

Vogliono uccidere in lui la realtà che non si adatta alla norma e la fiction di un'Italia che ha fatto fortuna; dietro ogni grande fortuna ci dev'essere un crimine. Vogliono uccidere in lui la gigantografia dell'italiano medio, il ricco che ha fatto i soldi spargendo ricchezza, il simbolo della dolce vita e delle piazze piene.

Vogliono uccidere in lui l'italiano piacione e vistoso, che non si rassegna all'età e usa artifici anche grotteschi per aggirare la vecchiaia e ingannare la morte. Vogliono uccidere in lui gli italiani che usano gli alzatacchi, il trucco e altri espedienti.

È una guerra di liberazione dall'Italia tramite la fine di lui.

Fallita la rivoluzione e la lotta di classe, vogliono almeno farla pagare a Uno, prototipo dell'italiano, concentrando su di lui la punizione divina per i nostri peccati chiamati reati.

Vogliono applicare il comunismo e la legge su uno solo,

che paga per tutti e a tutti, l'editore avverso, l'ex-moglie, il fisco, i rivali. Odiano in lui ciò che sono gli italiani o che vorrebbero essere. Come nelle fatture di morte, infilzano l'icona per trafiggere l'originale.

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