No, non ce l'hanno con Berlusconi. E nemmeno vogliono eliminare il leader del centrodestra. Vogliono uccidere, tramite lui, un'epoca, un popolo, un Paese.
Stanno allestendo un rito cannibale per uccidere l'italiano che è in lui, che è in noi, che è in loro. Vogliono uccidere in lui l'Italia delle tv, delle tettone, delle barzellette, delle feste, del calcio, delle crociere, dei ristoranti pieni e degli evasori.
Vogliono uccidere in lui la realtà che non si adatta alla norma e la fiction di un'Italia che ha fatto fortuna; dietro ogni grande fortuna ci dev'essere un crimine. Vogliono uccidere in lui la gigantografia dell'italiano medio, il ricco che ha fatto i soldi spargendo ricchezza, il simbolo della dolce vita e delle piazze piene.
Vogliono uccidere in lui l'italiano piacione e vistoso, che non si rassegna all'età e usa artifici anche grotteschi per aggirare la vecchiaia e ingannare la morte. Vogliono uccidere in lui gli italiani che usano gli alzatacchi, il trucco e altri espedienti.
È una guerra di liberazione dall'Italia tramite la fine di lui.
Fallita la rivoluzione e la lotta di classe, vogliono almeno farla pagare a Uno, prototipo dell'italiano, concentrando su di lui la punizione divina per i nostri peccati chiamati reati.
Vogliono applicare il comunismo e la legge su uno solo,
che paga per tutti e a tutti, l'editore avverso, l'ex-moglie, il fisco, i rivali. Odiano in lui ciò che sono gli italiani o che vorrebbero essere. Come nelle fatture di morte, infilzano l'icona per trafiggere l'originale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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