Cinque stelle e mille ragioni

Posso dirvi una cosa? Nella gara surreale che affonda l'Italia, chi si avvicina più alla realtà e ai rimedi necessari e radicali richiesti è proprio Beppe Grillo

Posso dirvi una cosa? Nella gara surreale che affonda l'Italia, chi si avvicina più alla realtà e ai rimedi necessari e radicali richiesti è proprio Beppe Grillo. I suoi toni sono urlati come un vecchio barbaro alla battaglia finale ed esagitati come un comico a cui hanno infilato supposte di stupefacenti.

Ma rinegoziare il debito e la moneta unica, scaricare le agenzie di rating e il dispotismo finanziario, reintrodurre sani dazi, abolire le Regioni, tagliare i costi della politica, mi sembra un programma necessario per il nostro Paese e per l'Europa mediterranea. Pensate alla follia delle agenzie di rating che vogliono punire tutti in Europa, ora pure l'Olanda e magari la Germania, cioè la padrona di casa. Immaginano l'Europa come un club così esclusivo da espellere tutti i soci.

O pensate alla follia nostrana delle Regioni che sono state l'inizio della rovina italiana. Con amaro piacere noto che sono in tanti ora a sostenere che il male primario d'Italia sono le Regioni, fonte di massimo spreco e di espansione corrotta della partitocrazia. Lo scrivevo in solitudine da anni ma l'ubriacatura federalista e il galateo politico vietavano di dirlo.

Ora ci vorrebbe qualcuno che presentasse con sobrio rigore, con realismo e, soprattutto, con credibili curricula un programma simile a quello di Grillo.

Puoi avere le migliori idee, ma se poi hai quei parlamentari da Taverna che sputano e insultano, così grossolani e inadeguati, non vai oltre le gag. Ma dobbiamo difendere l'Italia da Bruxelles e gli italiani dall'Italia.

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