Scusate, ma qui siamo alla follia: se non possiamo permettere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, come prevede la Costituzione, perché con le preferenze vincono le mafie e le clientele, allora a che serve la democrazia, cioè la sovranità popolare? Se neghiamo l'esercizio del voto nel nome della sua degenerazione, se la libera scelta del cittadino sovrano si presume viziata dalla compravendita del voto, a che pro votare? E a che serve un Parlamento di mille replicanti quando basterebbero i venti che decidono le liste?
Non sostengo affatto chi scopre ora le preferenze per meschine ragioni di bottega. So bene che gente è venuta fuori con le preferenze: nel complesso non migliore, ma neanche peggiore, in media, dei parlamenti di nominati. Ma una democrazia che rinuncia a se stessa per paura della malavita e della malapolitica ha cessato d'esistere. Sul piano pratico, concordo da tempo con Angelo Panebianco, l'unica soluzione realista è il collegio uninominale, cioè come votavamo al Senato. Un solo candidato a partito e amen; e tu scegli se votare secondo partito o secondo persona. Invece così voti solo al leader o al partito.
Ma allora non è meglio eleggere direttamente il leader, anziché fingere di scegliere i nostri rappresentanti? Più si va avanti e più mi convinco che la libertà è un bene insostituibile ma il suffragio universale è un solenne raggiro e la democrazia una finzione oscena che non diventa dispotismo perché i veti incrociati ne assicurano l'impotenza, oltre che l'inefficacia.
Non dimentichiamoci, per esempio, che qualche individuo in carriera ebbe l’ improntitudine di accusare pubblicamente Enzo Tortora di essere stato eletto con i voti della Mafia. Uno fece carriera l’ altro crepò da vittima innocente di una ferocia a norma di legge democratica. Oggi, gli lettori di Forza Italia sono considerati gentaglia. E lo scontro cresce al posto del confronto, e mentre se le suonano e si indeboliscono a vicenda, si allargano i poteri terzi. Non dimentichiamo che il sistema democratico consente storture, violazioni e abusi peggiori di quelli di un capo unico, è un sistema che consente a 51 imbecilli, delinquenti e assimilati di governare e comandare su 49 persone per bene e oneste.
Andateci piano con la democrazia: nella mani sbagliate è un congegno infernale, un’ arma di distruzione di massa usata con avida disinvoltura da chi la democrazia ha messo sopra gli altri lasciandoli indifesi e in balia di abusi inimmaginabili sino a qualche fa’. E nulla fa pensare che non si vada oltre: anzi.
Solo agli imbecilli e ai conculcatori piace restare così. Purtroppo, la democrazia è una fede, altrimenti è un mostro. E il voto,attivo e passivo, è roba da grandi, da maturi, da onesti. In alcune ani, è una potente arma di aggressione legale da cui non ci si può nemmeno difendere. Fateci caso: ora ci impongono anche il reato di opinione: è l’ avvio sicuro al macello, ai forni crematori, per forza di legge: democratica o nazista, che differenza c’è per le vittime?
Purtroppo in Italia la politica è come il calcio, uno non vota per le idee, i programmi e i candidati vota per la sua bandiera, come il tifoso non è oggettivo perché se il rigore è a favore della sua squadra è giusto e sacrosanto, se è contro invece no.
Sarebbe ora che gli italiani diventasssero un popolo maturo e che non alimentassero clientele, raccomandazioni , voti di scambio, perchèé chi ci rimette siamo noi cittadini.
Come si fa a governare democraticamente un popolo rappresentato da una sessantina di milioni di partiti?
La democrazia in Italia esiste! Abbiamo quel tipo di essa che il popolo italiano liberamente si elegge e che si merita.
Se qualcuno vuole interessarsi di come può funzionare una passabile democrazia vada a leggersi la storia Svizzera: si renderà conto di quanto tempo, di quante lacrime, di quanto sangue essa può costare e a quali impegni i suoi abitanti sono chiamati a rispondere.
forse è meno ipocrita avere la certezza che qualcuno abbia scelto nel migliore dei modi, presentando persone ottime oneste e capaci (questo io spero)
La constatazione che siamo sotto perenne ricatto della malavita organizzata (l'unica comunità davvero organizzata del nostro Paese) dovrebbe indurci a riflettere che forse gli italiani hanno bisogno di "poteri forti" per potersi "sviluppare". (Con tutte le virgolette del caso). Se non possiamo permetterci di decidere liberamente nemmeno le forme di rappresentanza della nostra società, ciò è inequivocabilmente la prima confessione di fallimento dell'attuale Sistema.
Sul concetto di democrazia, poi, andrebbe osata un'ulteriore considerazione.
Il concetto di democrazia è sbagliato già nel suo assunto, poiché si fonda sul consenso; ma il consenso presuppone la consapevolezza. I cittadini consapevoli - in grado di manifestare un'opinione scevra da condizionamenti o da "suggestioni" - sono un'esigua minoranza e sono per la gran parte i "non allineati", dunque coloro che sono fuori dagli schieramenti di potere. Le masse hanno necessità di soddisfare bisogni primari, essenziali, quali il lavoro, l'istruzione, la casa, i diritti civili; è dunque nell'interesse di chi governa mantenere insoddisfatti (o quantomeno in stand-by) questi bisogni, promettendo soluzioni che mai arriveranno perché altrimenti non vi sarebbe più esigenza di rappresentanti.
Del resto cosa sono gli attuali rappresentanti se non i difensori di interessi particolari, corporativi, lobbistici per la soddisfazione dei quali occorre calpestare qualche il diritto naturale di altre categorie di cittadini?
Orbene, più i bisogni saranno primari più rappresentanti mediocri avremo al potere, perché la mediocrità di chi governa è diretta conseguenza del degrado culturale, etico e civile dell'intera società, ovvero di un processo storico che investe l'intera società. L'alternativa è una sola: UN'ARISTOCRAZIA ILLUMINATA, in grado di proporre modelli sociali e politici ispirati alla CULTURA, quella vera, al BELLO. L'Umanità ha bisogno di SAGGEZZA, MITEZZA D'ANIMO, ONESTA' INTELLETTUALE. Solo su questi valori si può costruire una nuova società che superi finalmente il "Regime Democratico" o i suoi simulacri.