Vietate libri e arte: sarà un successo

Dopo aver letto il rapporto di Federculture che denuncia l'ennesimo calo di lettori e visitatori d'arte e cultura in Italia mi sono convinto che c'è un solo rimedio

Dopo aver letto il rapporto di Federculture che denuncia l'ennesimo calo di lettori e visitatori d'arte e cultura in Italia mi sono convinto che c'è un solo rimedio. Non le solite campagne promozionali, i musei gratis, le letture agevolate, libri e giornali a prezzi stracciati. No, l'unica strada è vietarli. Proibite la lettura, inventatevi il reato di bibliofilia, punite severamente chi si accosta alle edicole e abolite nelle scuole le materie dedicate all'arte, alla storia, alla letteratura, alla filosofia. Perché l'uomo non discende dalla scimmia, ma discende verso la scimmia, bestia assai dispettosa. E l'italiano è dispettoso come una scimmia. Il fascino del vietato c'intriga; siamo un popolo di erotomani almeno verbali per il piacere di trasgredire e la voluttà di peccare. Siamo proibizionisti dentro. Proibite arte, stampa e letteratura e sorgerà un racket clandestino. Gente che si chiude in bagno con Proust, che si passa sottobanco dosi di Kafka, che sniffa persino Pascoli e Manzoni. Vietate la storia dell'arte a scuola e vedrete i pusher spacciare arte agli angoli delle scuole; trattate i capolavori come allucinogeni e vedrete che mercato. Vietate i giornali anziché il fumo e vedrete che tirature. Cominciate a vietare da bambini, che sono ancora più dispettosi.

Punite chi legge in treno e in bus come atti osceni in luogo pubblico, chiudete con la legge Merlin le edicole, le librerie e le pinacoteche. Vedrete che ripicche. È l'ultima carta da giocare prima di arrenderci all'ignoranza hi-tech.

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