Fini, il traditore tradito

Che fine ha fatto? La sinistra l'ha usato e poi lo ha gettato. Lui se l'è meritato, ma loro che bastardi...

Fini, il traditore tradito

Nessuno sa che fine abbia fatto Gianfranco Fini e gli auguro sin­ceramente che viva sereno e non sia­no vere le dicerie. È civile, oltre che umano, distinguere il giudizio politi­co sui gravi danni che ha compiuto dal rispetto per la vita, la salute, gli af­fetti. Trovo vergognoso ma esempla­re il trattamento ingrato che ha rice­vuto dai media e dalla sinistra. Vi ri­cordate cos’era Fini per loro ai tempi dello scontro con Berlusconi? Uno statista, un vero leader da intervista­re ed elogiare, un antifascista since­ro. Era diventato una star, ogni sua ba­nalità sembrava acuta, i suoi fedelis­simi apparivano come una specie mi­racolosa di destra intelligente, mo­derna, libera, europea. Salamelec­chi qua e là. Lui stesso, il poverino, si era convinto di essere quel che scrive­vano i giornali. E ci aveva preso gusto a distinguersi dal mondo da cui pro­veniva, vista la risonanza. Non dava peso a chi gli diceva: guarda che ti stanno usando, quando non servirai più per sfasciare il centrodestra e col­pire Berlusconi ti butteranno via co­me una scarpa rotta e spaiata, finge­ranno di non conoscerti. E non crede­va neppure se gli dicevi: se chiedi alla gente di sinistra che parla bene di te «ma lo votereste?», tutti rispondono: «Che c'entra, io sono di sinistra».

Lui non aveva capito che piaceva a chi non l'avrebbe mai votato e nemme­no adottato. E piaceva fintanto che serviva allo scopo. Poi l'hanno butta­to a mare, con la scusa della pesca su­bacquea. E hanno tolto la scaletta per risalire. Lui se l'è meritato, ma lo­ro che bastardi...

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