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Altra violenza pro-Pal: i centri sociali impediscono l'evento di FI. Aggredito militante

I soliti gruppi pro Palestina hanno bloccato una manifestazione di Forza Italia e, come riferisce il ministro Tajani, "hanno aggredito un giovane militante". Il vicepremier dice basta: "Ripristinare la legalità nelle università"

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Invocano la pace e la democrazia in Medioriente ma sono incapaci di rispettarla nel loro Paese: sono gli studenti pro-Palestina che si sono attivati nel nostro Paese e che da diverse settimane cercano di mettere in difficoltà l'impianto civile dell'Italia, così come degli altri Paesi in cui il movimento si è sviluppato. Quest'oggi, infatti, sentendosi legittimati da quanto accaduto al Salone del Libro di Torino, hanno impedito lo svolgimento di un evento in provincia di Pisa organizzato da Fratelli d'Italia, che vedeva la partecipazione del ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

"A Pisa studenti pro-Palestina, fermi dove dovevamo tenere una manifestazione elettorale di Forza Italia, ci hanno impedito di parlare. Noi abbiamo ascoltato i loro slogan e le loro urla, mentre e loro ci hanno impedito di realizzare la nostra iniziativa. Questo è totalmente fuori da ogni perimetro democratico", ha dichiarato il ministro da San Giuliano Terme. "Noi siamo convinti che per essere ascoltati bisogna imparare ad ascoltare. E oggi non solo non siamo stati ascoltati ma non siamo stati messi nelle condizioni di fare la nostra manifestazione", ha detto Bernini, sottolineando come da parte di questi movimenti ci sia la totale chiusura a un dialogo ma solamente l'orientamento all'imposizione del loro pensiero e della loro linea, che è quella del boicottaggio totale. Chiunque porto argomentazioni diverse dalle loro diventa automaticamente un nemico, come il presidente Mattarella.

"Mi sto battendo da mesi perché gli studenti possano, all’interno delle università, manifestare liberamente il loro pensiero critico. Oggi studenti o sedicenti studenti pro-Palestina ci hanno impedito di parlare", ha denunciato ancora il ministro, sottolineando la completa mancanza di reciprocità, tipica di chi si sente legittimato ad agire al di sopra della democrazia. "Purtroppo a Pisa è stato impedito ai giovani di Forza Italia che erano con il ministro Bernini di partecipare ad un evento a fianco all'Università. Sempre gli stessi hanno aggredito un giovane militante di Forza Italia e hanno impedito la manifestazione. Insomma, hanno messo il tappo alla nostra voce come se si vincesse facendo stare zitti gli altri e urlando contro gli altri", ha dichiarato successivamente il vicepremier Antonio Tajani, segretario di Forza Italia.

Si stanno raggiungendo limiti superiori molto alti e il rischio è quello di toccare un punto di non ritorno. "Non possiamo più tollerare che nelle Università gruppi di studenti facinorosi che rappresentano una minoranza impediscano agli altri di parlare, impediscano a chi non la pensa come loro di parlare, impediscano a tanti giovani di studiare", ha aggiunto Tajani lanciando l'allarme democratico e lanciando quello che sembra un ultimatum agli studenti: "Faremo di tutto perché la legalità delle nostre Università possa essere ripristinata al più presto". Dal ministro Eugenia Roccella arriva la solidarietà a Bernini, con un "copione che si ripete: le chiamano contestazioni ma in realtà sono censure, negazioni della libertà altrui, privazioni della libertà di parola. Contestare significa confutare le idee altrui, censurare significa impedire che vengano espresse".

Alfredo D'Attorre, responsabile nazionale Università del Pd, ha stigmatizzato il comportamento di Pisa perché

"tali comportamenti fanno peraltro il gioco di quei settori della destra che puntano apertamente alla militarizzazione delle università e alla demonizzazione in blocco delle proteste studentesche".

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