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La versione di Giorgetti: "Sul Patto di Stabilità un compromesso. Mes? Mai promessa la ratifica"

Il ministro dell’Economia è intervenuto in commissione Bilancio: "Il successo italiano è la possibilità dell'allungamento fino a 7 anni per coloro che rispettano il Pnrr"

La versione di Giorgetti: "Sul Patto un compromesso. Mes? Mai promessa la ratifica"

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Dal Patto di Stabilità alla manovra economica, passando per la mancata ratifica del Mes. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha analizzato i principali dossier del suo dicastero in audizione in Commissione Bilancio della Camera. "L'accordo sul patto di stabilità è un compromesso, se un compromesso verso il basso o verso l'alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo", ha evidenziato il ministro rimarcando il successo italiano a proposito della possibilità dell'allungamento fino a sette anni per coloro che rispettano il Pnrr:"Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr in tutto questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese". Secondo il ministro, la discussione sul nuovo patto di stabilità "è viziata dall'allucinazione psichedelica degli ultimi quattro anni, dove abbiamo pensato che lo scostamento si poteva fare e il debito si poteva fare". A tal proposito, ha aggiunto che "il problema non è l'austerità, è la disciplina per chi fa politica di prendere decisioni e attuarle anche se sono impopolari".

Altro dossier rovente è quello relativo al Mes. Giorgetti ha evidenziato di non aver mai detto in nessuna sede che l'Italia avrebbe ratificato il Meccanismo europeo di stabilità: "Dopo il quarto rinvio del voto, ho detto che una decisione il Parlamento avrebbe dovuto prenderla, per responsabilità. Il Parlamento ha votato, e l'ha fatto come avevo anticipato io in sede europea, avevo detto che con una larga maggioranza l'esito sarebbe stato il no al Mes". Il ministro dell'Economia ha aggiunto che il Mes non è né la causa né la soluzione del nostro problema: "Il nostro problema si chiama debito. Il debito va tenuto sotto controllo, altrimenti questo Paese non ce la fa".

Nella sua introduzione, il titolare del Tesoro si è soffermato sulla manovra, rimarcando che “l'esame del Senato ha prodotto una serie di cambiamenti che hanno nel complesso prodotto un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”. Da questo punto di vista, Giorgetti ha evidenziato che “è stata mantenuta intatta le quadratura e l'impianto della nostra proposta e il governo lo valuta positivamente”. Il leghista ha rivendicato lo sforzo fatto dal governo, anche in extra deficit, per i lavoratori dipendenti con redditi bassi: "Abbiamo voluto non disperdere importanti risorse indirizzate a bonus monodirezionali, questa è la filosofia della legge di bilancio. Così lo sforzo per le famiglie e le imprese produrrà crescita". Per quanto concerne le previsioni della Nadef, Giorgetti ha sottolineato che "sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità" e dunque "non sono previste manovre aggiuntive". Interpellato sul superbonus, Giorgetti ha spiegato senza mezzi termini che i dati degli ultimi mesi vanno peggio rispetto a quelli previsti dalla Nadef. "Poi il Parlamento deciderà", l'analisi del leghista: "Io so quale è il limite che posso fare e che proporrò in Cdm e oltre al quale non si potrà andare".

Il ministro non ha lesinato stroncature alla misura bandiera dei grillini, che ha "degli effetti radioattivi: "È come una centrale nucleare che fa effetti che non riusciamo a gestire".

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