Grillo: "Il Pd è impresentabile. Boldrini e Grasso sono foglie di fico"

Sul web e tra i parlamentari scoppia la polemica per le parole di Grillo. Lui rilancia: "Il pd è impresentabile, la legislatura durerà poco. Sono pronti a mandare D'Alema al Quirinale"

Grillo: "Il Pd è impresentabile. Boldrini e Grasso sono foglie di fico"

È uno psicodramma collettivo, una crisi d'isteria generalizzata on line sul sito di Beppe Grillo e nei network colonizzati dai grillini. La prima prova del fuoco dei cinque stelle incravattati da parlamentari ha alzato il velo sul nodo della democrazia interna. Il gruppo decide, dopo una convulsa riunione, di astenersi nel ballottaggio per la presidenza del Senato e poi uan decina di grillini anonimi vota per Pietro Grasso. Un affronto che Beppe Grillo non digerisce. Io li ho creati e io li distruggo. Ieri sera, dopo le 22, arriva la replica stizzita del leader. Uno scatto d'ira mal contenuto, una minaccia palese ("Fuori chi ha tradito") che manda in subbuglio il Movimento. C'è chi gli dà ragione, ma in molti iniziano a porsi delle domande. Emanuela M. attacca il leader: "Questi toni da caccia alle streghe non sono la nuova politica". Protestano i simpatizzanti, ma si lametano anche gli eletti. Il senatore Francesco Molinari punta il dito contro il lider maximo: "Meno reazioni isteriche e più fiducia!". È solo uno dei tanti commenti critici, ma è il termometro di un malessere che pesa come una spada di Damocle sui destini politici del Movimento. Se già al primo voto è scoppiato tutto questo caos, cosa succederà quando inizieranno i lavori parlamentari?

Beppe Grillo non è solo il corpo e il volto del Movimento 5 Stelle, ne è anche il padrone. Grillo ha un diavolo per capello e la notte non ha placato il nervosismo. Alle 13 di domenica torna a parlare dal suo blog. Attacca il Pd e il Pdl e denuncia un piano per portare Massimo D'Alema al Quirinale: "La candidatura sarebbe irricevibile dall'opinione pubblica. Un fiammifero in un pagliaio. Il Paese non reggerebbe a sette anni di inciucio. Un passo indietro preventivo e una smentita, anche indignata per le voci infondate, sarebbero graditi".

Stigmatizza e cerca di calibrare la bussola dei suoi. Il rischio è evidente: appena lasciati soli i grillini si sono trasformati da avanguardia della rivoluzione a Cinque Stelle, come li avrebbe voluti Grillo, a stampella del Partito Democratico. "Il pdmenoelle ha giocato l'unica carta che gli è rimasta, quella della "foglia di fico". Franceschini e la Finocchiaro erano indigeribili per chiunque, anche per gli iscritti. Boldrini e Grasso continuano così la linea già tracciata da Doria e Ambrosoli - scrive l'ex comico genovese -.

È fantastico! I parlamentari del pdmenoelle non riescono a esprimere un loro candidato. Non si fidano di sé stessi, soprattutto di sé stessi". Ma al momento nemmeno lui può fidarsi dei suoi parlamentari. E lo sa.

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