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Nordio sul 25 aprile: “Festeggiamo la Liberazione, ma il codice penale è quello fascista

La sottolineatura del Guardasigilli: "Il nostro codice penale è quello firmato da Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, un codice 'fascista' sia pure scritto molto bene"

Nordio: “Festeggiamo il 25 aprile, ma il codice penale è quello fascista”

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Nordio sul 25 aprile: “Festeggiamo la Liberazione, ma il codice penale è quello fascista”

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È tutto pronto per le celebrazioni del 25 aprile, festa della Liberazione d'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Una ricorrenza spesso al centro di polemiche, complice l'atteggiamento della sinistra, in un dibattito che spesso perde di vista alcuni dettagli. Uno di questi l'ha segnalato il ministro Carlo Nordio durante il suo intervento al convegno "Senza dignità", organizzato dall'università Roma Tre sulla situazione delle carceri italiane. Il titolare della Giustizia ha evidenziato che il nostro codice penale è quello firmato da Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, "un codice 'fascista' sia pure scritto molto bene". "Tra qualche giorno si celebrerà la festa della Liberazione, ispirata all'antifascismo, ma dobbiamo ricordare che abbiamo ancora quel codice, che tra l'altro gode di buona salute, mentre il codice intitolato all'eroe della Resistenza Vassalli è stato demolito", ha rimarcato il Guardasigilli.

La curiosità sul codice penale ma non solo. Oltre ad aver parlato dell'appuntamento di domenica a Venezia, dove riceverà Papa Francesco al carcere femminile della Giudecca, Nordio s'è soffermato sul dossier carceri e ha tenuto a precisare che la liberazione anticipata lineare può suonare come una resa da parte dello Stato. Ma il dialogo è aperto e sono diverse le ipotesi sul tavolo per risolvere il grave problema del sovraffollamento carcerario. Una di queste è la possibilità di ospitare in comunità quei detenuti che si avviano verso la fine della loro pena: "Bisogna superare il sistema carcerocentrico che abbiamo, la prima criticità da superare è il sovraffollamento, 61mila presenze in carcere a fronte di 50mila posti più o meno è una situazione che va rimossa". Il ministro ha posto l'accento sulla necessità di intervenire attraverso la limitazione della carcerazione preventiva e nei confronti di quei detenuti per reati minori la cui esecuzione pena sta per concludersi.

Nordio ha ribadito ancora una volta la sua contrarietà a provvedimenti svuotacarceri con scarcerazioni lineari, rilanciando l'idea di una "detenzione affievolita", tale da sostituire il carcere con una forma di controllo in comunità nei confronti di chi ha un breve residuo di pena per reati di minore gravità. Il ministro ha rimarcato che molte comunità si sono dette disponibili: "Sono luoghi dove imparare un lavoro, importante perchè chi esce dal carcere senza una posizione dignitosa è destinato alla recidiva".

Nordio è poi intervenuto in conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il disegno di legge governativo sull'intelligenza artificiale e ha acceso i riflettori sulle ripercussioni sul suo dicastero. Il Guardasigilli ha evidenziato che l'AI non è né buona né cattiva ma neutrale come tutte quelli che costruisce l'uomo: "Lo dico perché si è diffuso il pensiero che possa sostituire un domani le attività dei giudici, invece cerchiamo di cogliere le opportunità".

L'effetto patologico può essere devastante, ha evidenziato Nordio, perchè può creare una realtà non virtuale ma reale, quindi attribuire a una persona atteggiamenti, comportamenti, idee e voce che possono creare danni:"Perciò è intervenuta una norma penale: chiunque cagiona un danno ingiusto alla persona inviando, cedendo, pubblicando o diffondendo senza il suo consenso immagini, video o voci alterati o falsificati mediante l'impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da uno a cinque anni".

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