L'Europa non sgancia i soldi per i terremotati dell'Emilia Romagna, ma in compenso vuole farci mangiare le cavallette. Non è una battuta. E' la cronaca, ellittica, assurda ma veritiera, di alcune delle decisioni prese da Bruxelles nel corso degli ultimi dodici mesi. Ricapitoliamo: Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna hanno bloccato gli aiuti Ue alle zone colpite dal terremoto del 20 maggio scorso. I 670 milioni di euro sono congelati finché gli euroburocrati non si mettono d'accordo. E intanto l'Emilia, la fiera Emilia che ha già ricominciato - da sola - a tirar su capannoni e case, aspetta tra le macerie. E a Bruxelles filosofeggiano. Nella stessa Bruxelles dove pochi giorni fa, gli stessi euroburocrati, hanno deciso di stanziare 3 milioni di euro per ogni paese dell'Unione che decida di mangiare insetti. Sì, proprio insetti. Locuste, grilli, ragni, vermi, fomriche, quella roba lì. Tre milioni per ogni Paese che abbia il coraggio di mettere in tavola un piatto brulicante di insetti. Un investimento che, moltiplicato per i 27 paesi della Ue, potrebbe superare i settanta milioni di euro. Per carità, non sono i seicento milioni di euro che dovrebbero piovere sulle zone colpite dal terremoto, ma non sono nemmeno noccioline. Sono insetti, purtroppo. Lo scopo, almeno nelle intenzioni, è senza dubbio nobile. Nel 2050 - dicono gli scienziati - il pianeta avrà più di nove miliardi di abitanti e per poter sfamare tutta la popolazione bisogna moficare la nostra alimentazione. Partendo da alcghe e insteti. Un po' schifoso, ma sicuramente giustissimo.
Il problema è che nel frattempo, prima che le nostre dispense si riempiano di locuste, c'è chi non ha più nemmeno una casa.A Mirandola, oggi, nel 2012 non nel 2050, ci sono ancora decine di persone che abitano nelle tende. Glielo vadano a spiegare a loro, gli euroburocrati, che è più importante sovvenzionare chi mangia cavallette.
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