Vendola marcia su Milano. Nemmeno un'ora dopo il risultato definitivo che attribuisce la poltrona di Palazzo Marino a Giuliano Pisapia, il presidente di Sinistra ecologia e libertà arriva a Milano per appendere il cappello e la faccia sulla vittoria di Giuliano Pisapia. E per lanciare il suo messaggio davanti a un tappeto di bandiere rosse e pugni chiusi: siamo partiti da Milano per liberare l'Italia dal berlusconismo, dopo palazzo Marino tocca a palazzo Chigi.
Un Vendola sicuramente emozionato, ma anche agitato e scomposto rilascia dichiarazioni ai giornalisti e poi arringa la folla dando spolvro a tutto il repertorio della demagogia vendoliana. Il governatore della Puglia gongola e mostra il volto della vittoria moderata: "Oggi cambia tutto". "È doloroso, vivere in un Paese in cui improvvisamente appare Borghezio, poi torni a casa e ti ricordi che
Gelmini fa il ministro. Però ti accorgi che oggi è cambiato tutto, che l’ipocrisia degli affaristi è stata battuta dalla mitezza di Pisapia. Sono
venuto da Bari per abbracciare voi e tutti i pugliesi di Milano". Il clima è da Liberazione e Vendola lo cavalca: "Una vittoria imponente, travolgente, un avviso di sfratto per chi occupa Palazzo Chigi. Ora mi aspetto le elezioni anticipate,
perchè finisca un incubo". E poi, in preda all'emozione, svela il progetto per la Milano del futuro: "Ora abbracciamo i fratelli rom e musulmani". Toni molto diversi daquelli usati in campagna elettorale.
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