Una decisione che "danneggia la libertà d'espressione". Così, senza mezzi termini, il presidente del Parlamento regionale della Catalogna, Carme Forcadell, condanna lo stop arrivato dalla Corte costituzionale alla prossima seduta plenaria del governo locale, che avrebbe dovuto proclamare quella indipendenza che Puigdemont aveva ribadito mercoledì sarebbe arrivata "a giorni", appena dopo gli scrutini dei voto dall'estero.
L'acceso confronto tra Barcellona e Madrid continua così sulla stessa linea di tensione che calpesta da giorni, da quando il re ha parlato di nuovo alla nazione, accusando i catalani di "intollerabile slealtà", ottenendo in tutta risposta il discorso della sindaca Ada Colau, secondo cui il capo di Stato ha usato "parole indegne" del suo ruolo.
Dopo la sentenza della Corte costituzionale, Barcellona non ha atteso molto per rispondere. Dai catalani è arrivata la convocazione di una nuova seduta del parlamento, per la stessa giornata di lunedì. Domani sarà l'ufficio di presidenza a valutare. E il tema del referendum sull'indipendenza non figura al momento nella richiesta di riunire i rappresentanti eletti.
La mossa indipendentista della Catalogna ha ripercussioni anche economiche.
Banco Sabadell ha trasferito oggi la sua sede sociale ad Alicante, fuori dai confini dell'ipotetico Stato indipendente, per non rischiare di perdere l'ombrello protettivo della Bce se le intenzioni delle autorità locali non dovessero cambiare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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