È appena diventato il nuovo primo ministro spagnolo, ma Pedro Sanchez ha già ottenuto un risultato che per il Paese è una prima assoluta: arrivare al governo con una mozione di sfiducia e non dalle urne.
Sanchez, già professore di economia, al momento non è nemmeno più membro del parlamento e due anni fa fu defenestrato dal suo partito, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), quando si rifiutò di appoggiare il ritorno in carica di Rajoy.
Otto mesi più tardi tuttavia furono le primarie a decretare il suo ritorno in sella da segretario. "Non andrò contro il mio partito o contro le mie promesse elettorali", disse, annunciando un viaggio in tutta la Spagna per riconciliarsi con i compagni di partito.
Nato nel 1972 a Madrid, dal 1993 Sanchez fa parte del partito socialista. Ha studiato Scienze economiche all'Università Complutense di Madrid, ha conseguito il primo dei tre master alla Libera Università di Bruxelles e ha lavorato nel Parlamento Europeo. Ma è stato anche capo dello staff per l'Alto rappresentante delle Nazioni Unite in Bosnia durante il conflitto in Kosovo.
Deputato dal 2009 al 2011, è tornato poi all'accademia e nel
2013 ancora in parlamento. Ora che è al governo gli aspetta un compito non facile. I partiti che hanno sostenuto la sua mozione inizieranno a bussare alla sua porta: e le loro richieste non saranno semplici da accontentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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