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Congresso Usa chiede la stima dei danni in caso di attacco contro Russia e Cina

Il Congresso richiede una valutazione su entrambi i paesi dopo aver lanciato un attacco preventivo. L'aggiornamento dell'arsenale nucleare degli Stati Uniti è già stato approvato da Obama.

Congresso Usa chiede la stima dei danni in caso di attacco contro Russia e Cina

L'Ufficio del direttore della National Intelligence ed il Comando Strategico degli Stati Uniti Stati sono al lavoro sulla nuova valutazione della stima dei danni qualora la Casa Bianca ordinasse un attacco nucleare preventivo contro Cina e Russia. La nuova valutazione è stata ordinata dal Congresso prima dell’insediamento del presidente Donald Trump.

La valutazione, Sezione 1669 del National Defense Authorization Act 2017 è denominata “Report on Russian and Chinese Political and Military Leadership Survivability, Command and Control, and Continuity of Government Programs and Activities”.

Il Congresso richiede “una valutazione delle capacità militari e politiche di entrambi i paesi dopo aver subito un massiccio attacco preventivo degli Stati Uniti. Sia la National Intelligence, responsabile dell’identificazione dei bersagli che il Comando Strategico, a cui spetterebbe il compito di eseguire l’attacco, dovranno fornire un quadro dettagliato sulla continuità politica e militare dei due paesi dopo il First Strike statunitense”.

Nella valutazione, il Congresso chiede di conoscere “la capacità e l’efficienza della catena di comando cinese e russa dopo un First Strike (un migliaio di testate nucleari a rientro multiplo indipendente) così come la posizione e la descrizione degli obiettivi fortificati in profondità da colpire dove si presume si possa nascondere il potere decisionale di Mosca e Pechino.

Completato il documento, StratCom lo sottoporrà alle opportune commissioni del Congresso. Venerdì scorso, in un memorandum a firma del presidente Trump per il Segretario alla Difesa James Mattis, si fa riferimento alla Nuclear Posture Review per garantire l’efficacia del deterrente nucleare statunitense nel scoraggiare le minacce del XXI° secolo.

L'aggiornamento dell'arsenale nucleare degli Stati Uniti è già stato approvato dalla precedente amministrazione per una spesa stimata di circa mille miliardi di dollari per trent’anni.

L’eredità di Obama

Il primo step del programma di ammodernamento dell’arsenale atomico voluto dal presidente Barack Obama è già in atto e prevede l’aggiornamento delle B-61. Le 180 testate B61 dislocate nelle sei basi in Europa, secondo il concetto politico della condivisione nucleare, saranno riconvertite alla versione Mod-12 entro i prossimi tre anni. Gli upgrade saranno completati entro la fine del 2019, pena il deterioramento delle testate più obsolete (quelle cioè dislocate in Europa) per un totale di 500 testate Mod-3, 4, 7 e 10 da riconvertire. Il programma di ammodernamento nucleare degli USA prevede lo sviluppo di altre cinque nuove testate atomiche con potenza scalare. Il concetto Dial-a-yield non va frainteso. La resa esplosiva relativamente piccola rende più facile l’impiego di un’arma atomica intelligente. Mosca considera le B61-12 irresponsabili. Pechino ha espresso a più riprese le proprie preoccupazioni per un tale asset di punta. Le B-61-12 dovrebbero rappresentare un deterrente nucleare ritenuto in grado di dissuadere anche gli stessi alleati dallo sviluppare armi nucleari fatte in casa.

Gli americani prevedono l’integrazione della B61-12 anche sulle portaerei, rispolverando il concetto della doppia capacità.

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