“Siamo stati dimenticati, traditi dai Paesi occidentali che seguono l’opportunismo politico ed economico”, questo è il duro attacco pronunciato oggi, nel briefing sui lavori del Sinodo in Vaticano, dal patriarca della chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan, a proposito della situazione delle minoranze cristiane perseguitate nel Vicino Oriente.
“Il dramma che vivono i cristiani nel Vicino Oriente è indescrivibile, e non possiamo liquidarlo come una delle questioni all’ordine del giorno del Sinodo”, ha proseguito il patriarca che ha poi parlato dell’apporto fondamentale che le comunità cristiane continuano a dare in quella regione, e di come purtroppo oggi i giovani cristiani stiano invece fuggendo proprio da quei luoghi, in cui la fede cristiana è nata e si è sviluppata. Il patriarca ha quindi nuovamente accusato l’Europa e l’Occidente di essersi dimenticati della situazione che vivono queste minoranze, perché troppo impegnati a seguire il proprio “opportunismo politico ed economico”.
Nel giorno della diffusione, da parte dello Stato Islamico, del video che mostra l’esecuzione, avvenuta il 23 settembre scorso secondo quanto dichiarano gli stessi jihadisti nel filmato, di tre cristiani assiri, sequestrati dai jihadisti nella zona cristiana della valle del Khabur, in Siria, il patriarca Younan ha detto che “tutti i patriarchi sono sconvolti per quanto sta accadendo alle comunità cristiane di Iraq e Siria”. Su questo, assicura, “cerchiamo in tutti modi di far sentire il nostro grido di allarme alle potenze di questo mondo”.
Ieri intervenendo a Radio Vaticana il patriarca della Chiesa Sira, aveva inoltre auspicato il coordinamento dei raid aerei in corso in Siria, con “l'azione dell'esercito siriano sul terreno” al fine di "salvaguardare i civili in questi raid”. “Altrimenti”, ha avvertito il patriarca a proposito dei jihadisti, “non si potrà arrivare ad un esito, perché loro sono molto furbi, hanno molti finanziamenti e ci sono tanti mercenari che provengono da ogni parte del mondo e che si infiltrano tra i civili". Sempre sull’Isis il patriarca ha sottolineato come l’opzione militare sia necessaria “perché questa gente non capisce né il dialogo, né la riconciliazione, né un processo veramente democratico”. Infine rivolgendosi ai Paesi occidentali, ha ricordato l’impossibilità del dialogo “con chi vuole ucciderti”, e che, al contrario, “bisogna difendersi e bisogna difendere la propria famiglia da un'aberrazione verso la quale l'Occidente mostra indifferenza”.
Al briefing sui lavori del Sinodo il patriarca è intervenuto inoltre sul tema delle unioni omosessuali. “Da noi in Medio Oriente esiste una differenza tra il matrimonio come sacramento e altre unioni”, ha dichiarato, “e il sacramento cristiano è quello tra uomo e donna”.
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