Il piano di guerra dell'Isis: "Attaccare le navi crociate"

I jihadisti conoscono le falle nella sicurezza dei Paesi dell'Europa meridionale. E il traffico di immigrati rischia di rivelarsi un pericoloso cavallo di Troia. Sostieni il reportage

Sicilia e Malta nel mirino dei terroristi
Sicilia e Malta nel mirino dei terroristi

Sono i dettagli esclusivi dei piani di Isis per attaccare l'Europa del Sud e le "navi crociate". Con l'Italia, naturalmente, in prima fila. Li rivela The Telegraph, in un lungo articolo in cui si raccontano i progetti dei jihadisti per attaccare il "ventre molle" del Vecchio Continente.

La Libia come porta d'accesso all'Europa, con le sue coste a un tiro di schioppo da Lampedusa e dalla Sicilia. Una marea di combattenti trasferiti nel Paese nordafricano da Iraq e Siria, pronti a prendere il mare infiltrandosi sui barconi comandati dai trafficanti di uomini. La fonte, riferisce il Telegraph, è il "think-thank" antiterrorismo britannico Quilliam Foundation, che avrebbe visionato i piani stilati da importanti esponenti dello Stato Islamico, attivi nel reclutamento di militanti via internet nella Libia del post-Gheddafi.

Dalle spiagge libiche i jihadisti partirebbero poi per l'Europa del Sud, attaccando anche il traffico navale mercantile, "le compagnie marittime e le navi dei Crociati". Da settimane le voci sulle infiltrazioni jihadiste nel traffico di uomini nel Mediterraneo continuano a rincorrersi sempre più insistenti.

Un'ennesima conferma dell'ambizione jihadista di sfruttare le falle nella rete di controlli, particolarmente vulnerabile proprio alle frontiere del nostro Paese. Debolezze di cui gli islamisti sono perfettamente consapevoli.

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