Cronaca locale

Microbi nelle sale operatorie, paralizzato l’ospedale Vecchio Pellegrini

Oltre al problema igienico, la struttura ospedaliera soffre la cronica carenza di personale, in particolare degli infermieri

Microbi nelle sale operatorie, paralizzato l’ospedale Vecchio Pellegrini

Funzionano ad intermittenza le sale operatorie dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, che sono state bloccate per più di due settimane. Nel nosocomio partenopeo sono stati effettuati solamente interventi chirurgici salvavita, perché la concentrazione di microbi nelle sale era tale da non permettere il loro utilizzo in sicurezza. Il fenomeno è stato rilevato nell'ambito dei prelievi previsti dal programma di sorveglianza per il rischio di infezioni. Dopo una prima sterilizzazione i microbi sono diminuiti ma non al punto da permettere di riprendere a pieno il ciclo delle operazioni.

L’unica notizia positiva, fatta trapelare dai dirigenti dell’ospedale, è che tra i batteri non c’è la pericolosa legionella e quindi il nosocomio non è a rischio chiusura. Oltre al problema igienico, la struttura ospedaliera soffre la cronica carenza di personale, in particolare degli infermieri che assistono i chirurghi in sala operatoria, disfunzione che allunga i tempi di attesa dei ricoverati, facendo aumentare i costi a carico del sistema sanitario nazionale. Una situazione che va avanti da tempo e che costringe gli utenti a fare scelte diverse per la cura delle proprie patologie.

Eppure, il Vecchio Pellegrini è un polo di eccellenza per alcune branche mediche, come la chirurgia alla mano. L'ospedale rientra nel distretto sanitario numero 31. Nasce nel 1578 come arciconfraternita con la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, con lo scopo di dare accoglienza e assistenza ai fedeli di passaggio in città diretti ai vari santuari italiani. Sia la chiesa sia la struttura ospedaliera furono ampliati poi nel 1769. L'Arciconfraternita ha continuato a svolgere questo compito per molti secoli e nel 1816 aprì il primo reparto di chirurgia.

Diversificò poi le attività in tutti i settori clinici, dopo la ricostruzione avvenuta all'indomani dell'ultima guerra. Nel 1968, per legge, la struttura è passata alla sfera pubblica e l'Arciconfraternita si staccò dall'ospedale. Attualmente l'ospedale Vecchio Pellegrini eroga le proprie prestazioni attraverso le sue unità operative sia in regime di ricovero sia ambulatoriale. La struttura è dotata di pronto soccorso, tra cui quello oculistico, funzionante dalle ore 8 alle ore 20, di rianimazione e terapia intensiva e unità intensiva coronarica. Di rilievo sono le unità di chirurgia della mano, di ortopedia e di oculistica, con il centro di prelievo e trapianto della cornea, importante riferimento per la Campania, e l'attività di chirurgia vetroretinica per la gestione delle patologie retiniche e traumatiche, con lista d'attesa dedicata.

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