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Soldi, droga e armi: sui social i video "nascosti" degli immigrati spacciatori

I "boschetti della droga" diventano il palcoscenico per gli stranieri che registrano e caricano sui social i video dei loro covi, tra soldi sparsi, armi e nascondigli per le dosi

Soldi, droga e armi: i video "nascosti" sui social degli immigrati spacciatori

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Soldi, droga e armi: i video "nascosti" sui social degli immigrati spacciatori

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Spaccio di droga, denaro e armi: tutto questo compare nei video "nascosti" dei social ma, una volta che si riesce a entrare nel "side" giusto, emerge una realtà inquietante a portata di mano. Siamo riusciti a trovare la "chiave" giusta per aprire una parte di TikTok solitamente inaccessibile, diremo per fortuna, e quel che ci siamo trovati davanti è la miseria umana con tutto il suo abisso di orrore, che si sviluppa esattamente sotto il nostro naso.

Quel che colpisce maggiormente di queste brevi clip, che durano una manciata di secondi, è il numero: sono migliaia i video in cui viene fatto sfoggio di dosi di droga, di strumenti per il taglio e la vendita. E di soldi, tanti soldi: banconote da 20, 50 e 100 euro arrotolate ma anche disposte ordinatamente. Divise in mazzette, sigillate in pellicole di plastica pronte a essere nascoste nel terreno. Migliaia e migliaia di euro come proventi delle attività di spaccio. E poi armi: coltelli, katane, fucili, pistole. C'è di tutto in questi video che, nonostante siano difficili da raggiungere, hanno migliaia di like.

I protagonisti sono gli immigrati: abbiamo visto centinaia di video e tutti, ma proprio tutti, sono stati pubblicati sui profili di soggetti stranieri, per la maggior parte marocchini, presumibilmente irregolari. Non mancano i commenti di italiani ma anche i messaggi che vengono lasciati sotto ogni video provengono in prevalenza dal nord Africa. Bisogna dare un po' di contesto a queste clip, perché è importante anche descrivere di cosa si tratta. Tutti i video che abbiamo visionato sono girati all'interno di zone naturali: sono i ben noti "boschetti della droga", zone queste persone vivono e gestiscono il loro traffico, condividendo sui social l'attività.

Si inquadrano mentre dissotterrano le dosi di droga già pronte o quelle ancora da preparare, mentre fanno la "guardia" al fortino della droga tra porzioni di cibo piene di moscerini, falò improvvisati e coltelli sparsi e pronti all'uso, già sfoderati. Inquadrano l'ambiente circostante, come a far capire dove si trovano, e in alcuni casi anche noi siamo riusciti a individuarli, seguendo gli indizi che loro stessi hanno fornito delle loro scorribande. E poi ci sono i soldi, veri protagonisti, l'amo attorno al quale ruotano tutte le "produzioni" social: le banconote vengono mostrate con orgoglio come provente dell'attività illecita e solleticano le fantasie di chi, ancora in Africa, sogna l'Europa. L'idea di ricchezza che parte dalla malavita che diventa un'attrazione.

Una vita di inferno nei boschi italiani come sogno della vita pur di guadagnare, senza sapere che di tutte quelle banconote esibite a favor di telecamera, solo una minima parte finisce nelle mani della manovalanza. Eppure, tra chi riesce a raggiungere questi video, sono tanti quelli che si complimentano e ambiscono a tutto quello, al punto che il dubbio che sale è che quei video non siano tanto fatti per pubblicizzare lo spaccio, quanto per reclutare nuove leve da inserire nel business dei boschi. Per spingere nuovi irregolari sulle rotte italiane per inserirli nella manovalanza dello spaccio.

Nuovi malviventi che vanno a ingrossare le già folte fila di soggetti pericolosi che popolano le nostre città.

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