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“Servirò al meglio delle mie possibilità”, Carlo III nel video per il Commonwealth Day

Re Carlo non ha partecipato alla cerimonia per il Commonwealth Day, ma è apparso in un video ringraziando quanti si sono interessati al suo stato di salute

Carlo III in video per il Commonwealth Day: “Servirò al meglio delle mie possibilità”

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Carlo III in video per il Commonwealth Day: “Servirò al meglio delle mie possibilità”

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Carlo III non ha potuto prendere parte alle celebrazioni per il 75° anniversario del Commonwealth, lo scorso 11 marzo, a causa delle cure contro il cancro a cui si sta sottoponendo. Al suo posto hanno guidato la royal family, in questa giornata così importante per il regno, la regina Camilla e il principe William. Sua Maestà ha voluto comunque far sentire la sua presenza, la sua vicinanza ai cittadini britannici, attraverso un video in cui ringrazia tutte le persone che si sono preoccupate per le sue condizioni, inviandogli affettuosi messaggi di pronta guarigione.

Una vita al servizio della nazione

Il sovrano ha dovuto rinunciare alla cerimonia del Commonwealth Day, lo scorso 11 marzo, per continuare la sua battaglia contro il tumore. Sua Maestà continua ad adempiere ai suoi doveri, lavorando ai documenti della celebre “Red Box” e incontrando ogni settimana il primo ministro britannico Rishi Sunak. Senza tralasciare le relazioni diplomatiche del Regno: lo scorso 7 marzo, infatti, Carlo ha effettuato un collegamento video con il premier canadese Justin Trudeau e l’8 marzo successivo ha accolto di persona, a Buckingham Palace, l’Alto Commissario per la Giamaica Alexander Williams.

I medici, però, avrebbero sconsigliato al Re di prendere parte al Commonwealth Day Service per riprendersi dopo le fasi di terapia. Nonostante ciò Carlo ha voluto mantenere il contatto, attraverso un videomessaggio, con i cittadini e con i rappresentanti delle 56 nazioni riunitisi a Londra per la cerimonia. Sua Maestà ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno voluto fargli sentire il loro sostegno e il loro rispetto in questo momento così difficile: “Sono stato profondamente toccato dai vostri auguri per la mia salute meravigliosamente gentili e premurosi e, in cambio, posso solo continuare a servirvi al meglio delle mie possibilità, attraverso il Commonwealth”.

Questo è il punto centrale dell’intero discorso, perché esprime la grinta di Carlo, la ferma volontà di mettersi al servizio della nazione fino al suo ultimo giorno, proprio come la regina Elisabetta. Questo è un insegnamento che arriva proprio dal grande senso del dovere della defunta Regina.

Il Commonwealth “fonte di orgoglio”

Nel discorso il Re ha sottolineato l’importanza del Commonwealth nella sua esistenza di principe del Galles e poi di sovrano: “Ho festeggiato di recente il mio 75° compleanno e mi scalda il cuore riflettere sul modo in cui il Commonwealth è stato una costante della mia vita, una fonte preziosa di forza, ispirazione e orgoglio”. Carlo ha chiesto alle delegazioni e, in generale, al popolo, di “lavorare insieme per comprendere le reciproche prospettive”, affrontando anche i temi più scottanti, “inclusi le disuguaglianze e le ingiustizie presenti ancora oggi”, puntualizzando: “La nostra diversità è la nostra più grande forza”.

Non poteva mancare un riferimento ai cambiamenti climatici e alla salvaguardia dell’ambiente, temi carissimi al monarca: “Il Commonwealth rappresenta un terzo dell’umanità, da tutte le regioni del mondo, con tutte le diverse esperienze, conoscenze e aspirazioni che ciò comporta. Dovunque viviamo, siamo uniti dalle tante sfide che ci troviamo a fronteggiare, che si tratti del cambiamento climatico, il danno alla natura o i cambiamenti sociali ed economici che le nuove tecnologie stanno portando”.

Una delle parole chiave dell’intervento del Re è proprio “diversità”, un concetto che torna spesso nei discorsi di Carlo e anche a conclusione dell'intervento dedicato al Commonwealth Day: “La nostra diversità implica che queste sfide ci influenzano tutti in modo differente e che sperimentiamo il loro impatto in modi diversi. La loro serietà, comunque, è comune per ognuno di noi”. Il Commonwealth racchiude tante realtà da ogni parte del mondo e “sebbene possiamo non avere tutti una storia condivisa, abbiamo comuni ambizioni per un futuro migliore, lavorando insieme per costruire la resilienza e rispondere alle sfide globali”.

perché "…Insieme e individualmente siamo rafforzati dalla condivisione di punti di vista ed esperienze”.

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