Politica estera

"È come Machiavelli": la donna nell'ombra che può aiutare Trump a vincere

Susie Wiles è la più importante stratega politica repubblicana, ora al servizio di Donald Trump. In passato ha collaborato anche con Ron DeSantis, ma ora i due si odiano

Susie Wiles: la donna nell'ombra che può aiutare Trump a vincere

Susan Summerall Wiles, 65 anni, viene descritta dalla stampa americana come la più "potente repubblicana che non conosci". Già collaboratrice della campagna presidenziale di Ronald Reagan nel 1980, l'influente stratega politica nata nel Maryland ma cresciuta nel New Jersey, figlia dell'ex giocatore di football americano e noto giornalista sportiva Pat Summerall, Wiles ha contributo - da dietro le quinte - alla clamorosa vittoria di Donald Trump nel 2016 e a quella di Ron DeSantis nel 2018, in Florida. Ora ha un pessimo rapporto con quest'ultimo, che avrebbe tentato di farla fuori dall'orbita repubblicana, secondo quanto riportato dal New York Times, e attualmente è forse la voce più autorevole e influente nel team dell'ex presidente Donald Trump.

La vendetta contro il nemico DeSantis

Come nota il Nyt, ora Trump e Wiles hanno molto in comune: tutti e due hanno contribuito a "creare" in qualche modo il fenomeno DeSantis e ora, ambedue, vogliono affossarlo. Nel 2016, la stratega repubblicana riuscì, attraverso una comunicazione geniale, a definire l'immagine del tycoon come un candidato "anti-establishment", capace di conquistarsi il partito come un outsider. Ora Trump è di gran lunga il favorito tra i candidati repubblicani, mentre DeSantis sta affrontando un periodo di crisi, mentre si attende una sua candidatura ufficiale che, ad oggi, ancora non c'è.

"Susie è una leader grande e rispettata da una famiglia meravigliosa", ha detto Trump in una dichiarazione, "ed è anche una negoziatrice molto intelligente e tenace!". A differenza di molti collaboratori del magnate, Wiles sembra essere poco interessata ai riflettori e ai soldi. Ama vincere, soprattutto se il principale avversario - almeno sul piano interno - è un nemico giurato come Ron DeSantis, che ha accusato la stratega, in passato, di volerlo indebolire e di essere sleale. "Coloro che conoscono la signora Wiles- osserva il New York Times -dicono che è motivata meno dal denaro o dalla fama e più dal riconoscimento dietro le quinte e dall'influenza che riesce ad avere sulle persone che contano".

La "Machiavelli" di The Donald

Su Linkedin, Wiles si definisce una una professionista ed esperta nell'ambito della comunicazione, "relazioni politiche e governative con oltre 20 anni di risultati comprovati a livello nazionale, statale e locale". Nel bene e nel male, osserva, "ho enormi capacità, amo la varietà e prospero sotto pressione. Soprattutto, apprezzo l'opportunità di fare la differenza". Attualmente è Ceo del Super Pac che sostiene la candidatura dell'ex presidente Donald Trump, Save America. Il Super Pac di The Donald ha persino finanziato, nelle scorse settimane, una serie di annunci che hanno come obiettivo quello di delegittimare e indebolire la figura di DeSantis: "Più conosci DeSantis, più vedi che non condivide i nostri valori", si legge in uno degli spot. Trump ha lanciato Save America sei giorni dopo le elezioni del 2020 e il Pac ha incassato oltre 108,7 milioni di dollari nel solo 2022.

La lotta intestina al Gop

La rivalità tra Trump e DeSantis è indice della lotta intestina al Gop in vista delle prossime elezioni presidenziali. Come già spiegato da InsideOver, al momento, i candidati ufficiali in corsa per le primarie del Gop sono cinque: l’ex presidente Donald Trump – attualmente in testa ai sondaggi, e addirittura in crescita dopo l’incriminazione per il caso Stormy Daniels – l’ex ambasciatrice all’Onu e ex governatrice della South Carolina, Nikki Haley, l’imprenditore Vivek Ramaswamy, Asa Hutchinson, ex governatore anti-trumpiano dell’Arkansas ed Larry Elder, candidato repubblicano in California sconfitto da Gavin Newsom e noto conduttore radiofonico. Alla competizione dovrebbero aggiungersi il governatore della Florida, Ron DeSantis, l’ex vicepresidente Mike Pence e il senatore afroamericano Tim Scott.

Se Trump e DeSantis sono su posizioni più conservatrici, Nikki Haley vuole invece rappresentare il centro “moderato” e quell’ala del partito più vicina ai neoconservatori, proponendo in politica estera una strategia più interventista e una politica economica tradizionalmente liberista.

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