Politica internazionale

Faccia a faccia Meloni-Macron: ecco il vertice del disgelo

L'incontro, avvenuto a margine dei lavori del G7 a Hiroshima, è durato 45 minuti. Tajani: "Collaborare per rinforzare posizioni comuni"

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Alla fine il tanto atteso incontro è avvenuto. Da una parte Giorgia Meloni, dall'altra Emmanuel Macron. Un faccia a faccia di circa 45 minuti che si è tenuto a margine dei lavori del G7 in corso a Hiroshima e che è stato utile per far ripartire il dialogo diretto tra il capo del governo italiano e il presidente francese. I rapporti tra Roma e Parigi erano stati messi a dura prova in seguito a una serie di attacchi rivolti da alcuni ministri francesi all'indirizzo dell'esecutivo di centrodestra che sta guidando il nostro Paese.

Meloni e Macron si sono presentati all'appuntamento con situazioni opposte: in Italia il centrodestra continua a poter vantare la luna di miele con gli elettori, come dimostrano i primi risultati delle elezioni amministrative; invece in Francia il presidente deve fare i conti con la pesante rivolta per la riforma delle pensioni e con la sua leadership internazionale che con il passare del tempo si è via via fortemente indebolita.

Nella serata di ieri Antonio Tajani ha sottolineato che non vi è alcuna intenzione di gareggiare, ma che semplicemente si vuole normalizzare il rapporto con Parigi in seguito ad "alcune improvvide dichiarazioni, inaccettabili, di un ministro che continua a farle contraddicendo addirittura il presidente Macron e la ministra degli Esteri". L'auspicio del titolare della Farnesina è che si torni "veramente a collaborare" al fine di "rinforzare posizioni comuni".

L'incontro a due è arrivato a poche ore dalla presa di posizione pubblica da parte di Macron che, con un messaggio scritto sul proprio profilo Twitter, ha espresso solidarietà all'Italia per il drammatico alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna e ha rivolto il suo pensiero alle vittime e alle famiglie che hanno perso tutto. Il presidente francese si è detto "solidale" e ha ribadito a Meloni di essere pronto "a fornire ogni aiuto utile".

Un lungo vertice per il disgelo si era tenuto anche il 23 marzo scorso a Bruxelles, a margine dei lavori del Consiglio europeo.

In quell'occasione al centro del colloquio era finito il tema dei migranti, con particolare riferimento alla "bomba" Tunisia che potrebbe innescare una raffica di partenze e relativi sbarchi sulle coste dell'Italia. Avevano affrontato anche altre questioni, dalla riforma del Patto di stabilità alla politica industriale passando per la transizione energetica.

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