Fermi tutti, c'è Renzi. Liquida la vecchia politica, smonta la protesta, rimedia omeopaticamente al berlusconismo, demolisce dall'interno il Pd, l'ultimo partito rimasto in piedi. E proietta sullo schermo una serie di trailer suggestivi. Grande attore di trailer, finora non abbiamo visto un suo vero film, neanche a Firenze. Ma ci siamo convinti che ormai la politica si debba datare in AnteRenzi e DopoRenzi. Cosa vuoi, siamo entrati nell'era del renziario...
Vorrei insinuare un dubbio che sfugge a renziani, renzofili e renzofobi. E se Renzi non fosse il futuro ma solo il passaggio tra due fasi diverse del nostro Paese? Se non fosse il Liquidatore Universale che tutti pensano, sperano o temono ma uno straordinario animatore entrato in sala tra il primo e il secondo tempo, monopolizzando l'intervallo? E se fosse l'autodemolizione della politica, il marcire del quadro antecedente ad aver lasciato a lui la scena, e se viceversa la politica, dopo la parentesi, sorgerà su altri fronti e altri temi, chiuderà la fase transitoria del One man show? A vederlo, a sentirlo correre e parlare, a vedere la sua età e persino le sue orecchie da Star Trek, hai l'impressione che l'alieno dominerà per secoli su questa terra.
Ma se la provvisorietà a cui Renzi riduce il tutto alla fine risucchierà anche lui e affioreranno soggetti a più teste, dotati di storia e d'avvenire e non solo professionisti dell'attimo fuggente? Se fosse solo un moment, un gigantesco contratto a progetto, che scade appena il film tradisce il trailer?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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