L'analisi del G

Algoritmi e preghiere nel nome del futuro. La tecnologia è la nuova religione

Dalla "mela" di Jobs al "libro" di Zuckerberg l'universo digitale è ricco di riferimenti biblici e tratta i consumatori come fedeli. L'intelligenza artificiale sembra possedere "poteri messianici"

Algoritmi e preghiere nel nome del futuro. La tecnologia è la nuova religione

In principio fu la Tv. Marshall McLuhan intuì le potenzialità della televisione già negli anni sessanta. Lo studioso profetizzò che essa sarebbe diventata il nuovo mondo dentro cui tutti avrebbero presto desiderato abitare. Era la nuova terra promessa, l'ennesima allucinazione collettiva. Il paradiso artificiale nascosto dietro uno schermo. McLuhan fu buon profeta poiché da fervente cattolico colse la dimensione religiosa insita nei media, una connessione che l'assonanza fra i termini comunicazione e comunione già disvela. Il passaggio dalla tv al personal computer, quindi dall'analogico al digitale, ha potenziato l'idea di questa relazione fra tecnologia e religione, una tecnologia divina perché divenuta lo strumento con cui costruiamo il senso del mondo e la nostra quotidianità, il medium a cui affidiamo le nostre stesse esistenze,.

Steve Jobs è stato la prima divinità del nuovo culto digitale. Jobs è il Messia, l'Apple è la Religione, ogni applicazione che viene immessa sul mercato è una nuova parabola, l'ennesimo rituale che dona ai fedeli l'accesso alla conoscenza tramite un semplice click. L'Apple presenta ogni anno un modello potenziato del proprio smartphone, una serie continua di genesi, di rinascite, di reincarnazioni del Verbo-Software in un nuovo hardware. Più potente e quindi funzionale ad attrarre adepti, pescati fra le anime inquiete di Millennials che vagano nello store cercando il miracolo, ossia un nuovo incantesimo in grado di strapparli dalla noia di una quotidianità scarnificata perché ormai inghiottita dallo schermo dei loro dispositivi. La vita di Steve Jobs rappresenta un'esperienza fondativa per la comunità post-umana che va ormai istituzionalizzandosi. Il creatore della Mela morsicata ha incarnato un corpo sacro. È stato il supereroe dell'era digitale, con la divisa/costume indossata per lo spettacolo-liturgia che inscena come leader profetico: l'immancabile dolcevita nero, i suoi jeans, le presentazioni mistiche e rituali dei nuovi prodotti Apple. Anche la morte di Jobs diviene un calvario teo-tecnico. Il suo corpo malato calca i palchi offrendosi ai fedeli del verbo Apple. La messa laica del software non può fermarsi. Il Messia condivide il suo dolore, connesso ai suoi utenti in adorazione. Jobs offre la carne sofferente in pasto ai propri seguaci e ricalcando l'esperienza di Papa Giovanni Paolo II ha condiviso le sofferenze della propria malattia insieme al suo popolo. Così come avvenuto per il messaggio di Cristo, la parola di Jobs è sopravvissuta alla sua morte e si è incarnata nel popolo eletto, quello degli utilizzatori del sistema IOS.

Della nuova religione tecnologica Zuckerberg, il creatore di Facebook, ha incarnato il mito attinente all'unione, alla saldatura, alla ri-legatura, iscritto giustappunto nel significato etimologico di religione, dal latino religio. Facebook è il Libro dei Libri digitale, la Bibbia tecnologica, ossia il Libro delle Facce, fra le cui pagine si rivela un uomo fattosi divino che grazie al social network può essere ubiquo: idea che è parola e si fa post, immagine che prende vita nel video da ogni luogo e verso ogni luogo. Ogni bacheca è un altare. Ogni culto ha i suoi dèi, di quello digitale sono di certo Jobs e Zuckerberg le divinità più determinanti per la nascita di una inedita forma tecno-religiosa che potremmo definire net-misticismo.

L'intelligenza artificiale è l'evoluzione più recente e più potente della religione digitale. Nell'immaginario collettivo non è semplicemente uno strumento creato e padroneggiato dall'uomo. È come avesse preso vita propria, un Frankenstein della nostra epoca. L'IA è una vera e propria tecno-magia che l'uomo investe di poteri messianici e predittivi. Shoshana Zuboff nel suo testo Il Capitalismo della sorveglianza evidenzia come la caratteristica principale dell'IA risieda proprio nella sua capacità oracolare, derivante dalla possibilità di estrarre da una quantità infinita di dati delle indicazioni sui comportamenti futuri degli utenti. ChatGPT, esempio di intelligenza artificiale generativa, elabora testi come fosse un essere umano. È l'upgrade della tavola utilizzata per evocare i morti: alla nostra richiesta, Chatgpt riempie le pagine di parole che, pur provenendo dall'archivio di testi generati dall'uomo e disseminati nella rete, danno l'impressione di essere dettate da una entità soprannaturale.

Il Problema dei 3 corpi, serie trasmessa da Netflix, adattamento del romanzo di Liu Cixin, narra di una razza aliena, i San-Ti, che costretta ad abbandonare il proprio pianeta inospitale progetta di conquistare la Terra. Aiutati da una donna. Piuttosto che vivere nel comunismo li contatta invitandoli a colonizzare il mondo. L'arrivo dei San-Ti sul nostro pianeta è previsto fra quattrocento anni. Per depotenziare ogni possibile futura reazione umana gli alieni cominciano a provocare la morte degli scienziati migliori della Terra. Questi ultimi, infatti, iniziano a visualizzare un conto alla rovescia: l'unico modo per fermarlo è rinunciare alle loro ricerche. Molti di loro si uccidono in preda alla follia. È una immagine che rimanda metaforicamente a una punizione come quella inflitta dagli dèi a Prometeo: l'uomo che può sfidare Dio e farsi creatore, attraverso il fuoco della tecnologia, è considerato pericoloso anche da una avanzatissima civiltà aliena. I terrestri provano a elaborare un piano per difendersi. Ma è complesso. Gli alieni possono infatti ascoltare e vedere i terrestri grazie ai sofoni, supercomputer delle dimensioni di un protone che sono in grado di controllare tutti gli esseri umani in ogni angolo del globo: l'obiettivo è spiarli per venire a conoscenza di eventuali progetti di sviluppo tecnologico che potrebbe consentire ai terrestri di progredire e di superarli nell'arco di tempo che li divide dall'incontro. Una volta individuati, uccidere gli scienziati coinvolti nell'elaborazione di tali progetti per mano di altri umani, indottrinati dai San-Ti e divenuti loro complici. L'unico punto debole dei sofoni è l'incapacità di leggere nelle menti delle persone. Le Nazioni Unite creano perciò una triade di super scienziati, gli Impenetrabili: essi avranno il compito di elaborare un piano di difesa dall'attacco alieno, ma dovranno farlo, grazie alle loro qualità eccezionali, nella loro testa, non documentando né esteriorizzando le loro intuizioni, per evitare di essere scoperti dai sofoni. Condannati alla solitudine, dovranno sacrificare la propria vita e delimitarla nel segreto dei pensieri, impedendo ai sofoni di spiare le loro idee e sabotare le loro ricerche, tenendole al sicuro nelle loro menti. Gli Impenetrabili sono degli eremiti, i santi postmoderni, mistici dediti alla meditazione creativa finalizzata a oltrepassare il limite umano e creare una tecnologia divina che compia il miracolo di salvare il pianeta. In fondo anche su questo McLuhan aveva una opinione profetica, quando asseriva apoditticamente che la mistica è la scienza di domani sognata oggi.

*Autore di «Algoritmi e preghiere» (Luiss University Press)

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