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C'è il sì al Grande fratello di Stato: il dl intercettazioni è legge

Passa definitivamente il dl sulle intercettazioni che istituisce tra le altre cose la possibilità di utilizzare i trojan. Ecco cosa cambia

C'è il sì al Grande fratello di Stato: il dl intercettazioni è legge

La Camera ha approvato definitivamente e con voto segreto - come chiesto dalla Lega - il decreto legge sulle intercettazioni che istituisce tra le altre cose la possibilità di usare i "trojan". Hanno votato sì 246 deputati, hanno votato no 169 deputati. Il provvedimento è legge.

"La legge appena approvata potenzia le intercettazioni come strumento di indagine ma nel contempo garantisce una difesa solida della privacy", ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, "È stato trovato un buon punto d'equilibrio per cui ringrazio tutte le forze di maggioranza".

Non dello stesso parere la Lega: "È triste rilevare che per qualche like in più il ministro Bonafede e il governo calpestino i diritti dei cittadini", dice il capogruppo a Montecitorio, Riccardo Molinari, "Una legge assurda che prevede che tutti siano intercettabili.È impensabile utilizzare lo stesso strumento per chi mette una bomba in nome di Allah e per il postino o l'infermiere che commettono una leggerezza. L'estensione a tutti dell'utilizzo del Trojan per contrastare non solo i reati più gravi come quelli legati alla malavita organizzata o al terrorismo, assomiglia molto al modello DDR utilizzato dalla Stasi per mettere in galera chiunque. Un'idea di giustizia che è l'esatto opposto di quella degna di uno stato liberale: perchè il sistema penale giusto non è quello che mette in galera anche gli innocenti per punire i colpevoli ma è quello che garantisce che un innocente non vada mai in galera. L'esatto opposto di quanto fatto da questa maggioranza, forte con i deboli e debole con i forti".

DIVIETO PUBBLICAZIONE PER INTERCETTAZIONI IRRILEVANTI

Giro di vite sulla diffusione delle telefonate. Il decreto introduce una più chiara disciplina del trattamento giuridico a cui vengono sottoposte le intercettazioni cosiddette 'irrilevanti', rispetto agli 'ascolti' rilevanti. Le intercettazioni irrilevanti sono coperte dal segreto, quindi non saranno mai pubblicabili. Quelle rilevanti, invece, essendo inserite nel fascicolo, saranno pubbliche e quindi possono essere diffuse.

SULLA RILEVANZA DECIDE IL PM (E POI IL GIP)

La valutazione sulla rilevanza delle intercettazioni viene rimessa al pubblico ministero e, poi, al giudice per le indagini preliminari. Sarà dunque il pm - e non la polizia giudiziaria come previsto dalla precedente riforma Orlando - a dover selezionare il materiale per stabilire quali siano le intercettazioni di rilievo per le indagini e quelle, invece, irrilevanti.

STRETTA SULLA PRIVACY

Il pubblico ministero dovrà vigilare affinchè nella trascrizione delle intercettazioni non siano riportate espressioni 'sensibilì. La norma vale anche per le intercettazioni rilevanti, che dovranno essere depurate dai cosiddetti 'dati sensibili'

INTERCETTAZIONI E 'REATI DIVERSI'

Le intercettazioni si potranno utilizzare come prova di reati diversi rispetto a quelli per cui erano state disposte solo se "rilevanti e indispensabili" per l'accertamento del reato. E, comunque, solo per quei reati intercettabili.

TROJAN

È una delle norme che più ha suscitato le critiche delle opposizioni. I captatori informatici sono equiparati alle intercettazioni ambientali e viene introdotto l'obbligo di motivazione ulteriore che ne giustifichi l'utilizzo. Tuttavia, sarà possibile utilizzare i trojan non solo per i reati contro la pubblica amministrazione commessi dai pubblici ufficiali, ma anche per quelli commessi dagli 'incaricati di pubblico serviziò, purchè si tratti di reati punibili con la reclusione oltre i 5 anni.

Inoltre, l'intercettazione attraverso captatore, come avviene nel caso di reati che coinvolgono pubblici ufficiali, potrà avvenire anche dentro le mura di casa.

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