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Migranti, la (misera) solidarietà Ue: i numeri della vergogna

Nel periodo che va da agosto a ottobre sono stati redistribuiti dall'Italia alla Germania 74 migranti, mentre 38 sono andati in Francia. Nello stesso periodo, nel nostro Paese sono sbarcati in 44mila

Migranti, la misera solidarietà Ue: ecco i numeri della vergogna

Nelle scorse ore a Bruxelles, per tentare di smorzare le recenti tensioni emerse tra Italia e Germania per la vicenda della nave Ong Humanity 1, la portavoce della commissione europea, Anitta Hipper, ha parlato di solidarietà dell'Ue sui migranti. Il tutto snocciolando qualche numero. In particolare, la portavoce ha sottolineato che tra agosto e ottobre sono stati redistribuiti 112 richiedenti asilo sbarcati in Italia.

Si tratta di 74 migranti andati dal nostro Paese alla Germania e 38 invece indirizzati verso la Francia. Dati però particolarmente esigui: nello stesso periodo infatti si è avuto il più importante incrementi di sbarchi del 2022. Solo tra agosto e settembre sono approdati in Italia 44.616 migranti sugli 86.972 totali.

Una solidarietà mancata

Alessio Buzzelli e Pierpaolo La Rosa su Il Tempo hanno parlato di autogol della commissione europea. Nel tentativo di dimostrare l'attivazione dei meccanismi di solidarietà all'Italia, la portavoce ha reso invece più lampante la mancanza quasi totale di redistribuzione dei migranti arrivati lungo le nostre coste.

Circostanza rimarcata dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “La solidarietà in Europa si predica ma non si pratica”, ha dichiarato il vice presidente di Palazzo Madama sempre su Il Tempo. Una posizione la sua in linea con quella del resto della maggioranza.

La coalizione di governo ha puntato il dito contro la scarsa solidarietà data all'Italia nei mesi scorsi. Nonostante un considerevole aumento degli sbarchi, con il numero di persone arrivate irregolarmente oramai prossimo a toccare cifre a tre zeri, da Bruxelles non si è mosso nessuno. A giugno la commissione aveva presentato un piano definito “storico” dalla commissaria Yilva Johansson, ma alla fine sempre basato su meccanismi di “solidarietà volontaria” e non obbligatoria.

E non essendoci alcun obbligo, per l'appunto, solo 112 migranti sono stati ricollocati altrove. Tutti gli altri sono rimasti in Italia, con difficoltà non secondarie per il nostro sistema di accoglienza oramai quasi saturo.

Se è vero che la redistribuzione è applicabile solo a coloro che arrivano tramite navi Ong o navi militari, ossia il 16% del totale per quanto riguarda il nostro Paese, è altrettanto vero che la cifra di 112 migranti ricollocati rimane comunque molto esigua e dimostra l'inesistenza di una solidarietà sì sbandierata ma mai applicata.

Perché è difficile parlare di solidarietà

C'è però anche da sottolineare come ad oggi ottenere un sostegno da altri Paesi europei sulla redistribuzione dei migranti sia alquanto difficile. In primo luogo perché anche Germania e Francia hanno i loro problemi nella gestione dell'accoglienza. Berlino in particolare, a causa del grande afflusso di profughi dall'Ucraina, ha serie difficoltà nel reperire alloggi per chi arriva nel proprio territorio. Con tanto di proteste da parte di molti sindaci all'indirizzo del governo di Scholz.

In secondo luogo perché a livello politico in Europa sulla redistribuzione non si è mai trovata una quadra. E mai si troverà. Diversi governi mal digeriscono l'idea di farsi carico di migranti sbarcati nel Mediterraneo.

La solidarietà è quindi destinata a essere

una mera illusione. Forse la vera sfida per il nuovo governo italiano è chiedere un maggior coordinamento su base europea. Ma anche su questo punto il rischio è di trovare a Bruxelles muri più che ponti.

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