Continua il braccio di ferro tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e Open Arms, ormai in mare da giorni. Tutto inizia il primo agosto scorso, quando la ong catalana annuncia via Twitter di aver salvato 68 persone "con segni evidenti delle torture subite in Libia. Due bimbi, due donne in gravidanza, una di nove mesi con contrazioni". E poi sempre nello stesso tweet: "Ora abbiamo bisogno di un porto sicuro per farle sbarcare". Ma i porti italiani sono chiusi e Open Arms si dirige quasi in stand-by verso le acque italiane. Nel frattempo, le due donne incinte e la sorella di una di loro vengono fatte scendere dalla nave e accolte dalla Guardia costiera italiana.
#ULTIMAHORA
— Open Arms (@openarms_fund) August 2, 2019
Rescatadas 68 personas en plena noche. Con terribles signos de violencia.
A bordo 123 náufragos. Necesitamos un puerto seguro donde desembarcar. https://t.co/Mf3Ee0BwHf
Ma Open Arms continua a sfidare il governo italiano, nonostante gli inviti che da diverse autorità disposte ad accogliere i migranti. Il primo è Joan Ribó, sindaco di Valencia, che parla di "dovere etico ed umano nei confronti delle persone che rischiano la vita per fuggire dal terrore, la guerra o la miseria". Ma non solo. Il primo cittadino fa anche sapere di esser pronto a sollecitare il governo spagnolo per accogliere gli oltre cento migranti presenti sulla nave. "Vogliamo seguire la strada che abbiamo intrapreso con l'Aquarius", fa sapere il sindaco, che poi prosegue: "Valencia e i valenciani vogliono ispirarsi ai valori della solidarietà, benessere e libertà che l'Europa ha sempre rappresentato". L'invito rimane però lettera morta. Stessa cosa avviene anche di fronte alle sollecitazioni che provengono dalla comunità autonoma dell'Estremadura, che si dice pronta ad accogliere almeno dieci migranti, come affermato dal direttore generale dell'Agenzia per la Cooperazione allo sviluppo della comunità, José Ángel Calle. Ma non c'è nulla da fare e Open Arms prosegue - imperterrita - a viaggiare senza una meta tra Lampedusa e Malta. È il 4 agosto scorso e i migranti sono sull'imbarcazione da oltre 48 ore. Ieri, infine, il no di Malta.
Salvini blocca la Open Arms
"Quinto giorno in mare senza un porto sicuro. Malta ha negato lo sbarco, l'Italia non risponde", fa sapere l'ong su Twitter, che chiede un maggior intervento da parte della Ue: "Che l'Europa si assuma le sue responsabilità, che gli stati europei trovino un accordo per garantire diritti inalienabili come quello alla vita e alla dignità". Ma alla fine la risposta dell'Italia arriva e oggi Salvini afferma: "La Open Arms è da sei giorni nel Mediterraneo e ora minaccia di entrare in Italia. Avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere la Spagna, il Paese della ong, che ha dato la bandiera alla nave e dove alcuni sindaci si sono esposti a favore dell'accoglienza. Ma forse questi signori vogliono fare solo una provocazione politica: evidentemente la vita delle persone a bordo non è la loro vera priorità, ma vogliono a tutti i costi trasferire dei clandestini nel nostro Paese.
Si ricordi, la Open Arms, che per lei le acque territoriali italiane sono chiuse e siamo pronti a sequestrare la nave". Tutte norme previste nel decreto sicurezza bis, che ha come obiettivo quello di blindare i confini marittimi dell'Italia e impedire l'attività selvaggia delle ong all'interno del Mediterraneo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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