La polizia contro i "pacifisti" di Amnesty: "Recuperate il senso della vergogna"

Poliziotti già a terra pestati selvaggiamente, bombe riempite di chiodi contro gli agenti. Ma Amnesty si muove per tutelare i centri sociali. Il Coisp: "Soffia sul fuoco dell'odio verso le forze dell'ordine"

La polizia contro i "pacifisti" di Amnesty: "Recuperate il senso della vergogna"

"Se gli interessi tutelati sono quello dei diritti umani, quegli stessi diritti non li può vantare il carabiniere pestato a terra o il poliziotto con la gamba massacrata dai pezzi di ferro di una bomba carta?". Dal Dipartimento della pubblica sicurezza trapela una fortissima indignazione per l'ultima (vile) campagna di Amnesty Internetional: seguire il corteo dell'Anpi per filmare il comportamento della polizia e denunciare eventuali violazioni dei diritti umani. Diritti che, alle ultime manifestazioni, sono stati puntualmente violati da antagonisti, no global e centri sociali ai danni degli agenti che in piazza cercavano solo di mantenere l'ordine pubblico. "Se proprio vogliono riprendere qualche violazione dei diritti umani - commenta Domenico Pianese, segretario generale del Coisp - allora pensino a immortalare i criminali che lanciano bombe carta piene di schegge ai poliziotti".

Lo scorso 10 febbraio, durante una manifestazione a Piacenza, un carabiniere stava indietreggiando insieme ai commilitoni di fronte alla violenza dei manifestanti quando è inciampato ed è stato circondato dagli antagonisti. Lo hanno colpito con calci, pugni e bastoni (guarda il video). Lì non c'erano i volontari di Amnesty a filmare le nefandezze dei centri sociali. Qualche giorno dopo, a Palermo, il segretario di Forza Nuova Massimo Ursino è stato bloccato da un gruppetto di otto facinorosi: lo hanno legato e pestato (guarda il video). Anche lì non si erano visti in giro i paladini dei diritti umani. E ancora: a Torino, durante il cominizio di CasaPound, i centri sociali hanno lanciato contro gli agenti bombe carta piene di chiodi e pezzi di coccio. Ordigni pensati appositamente per aumentarne la pericolosità. E forse anche per uccidere. Di Amnesty, nel capoluogo piemontese, neanche l'ombra. Ieri, invece, si è "scomodata" per marcare ogni poliziotto e assicurarsi che non torcesse un capello ai manifestanti che, in più di un'occasione, hanno pure provato a forzare i blocchi.

"Il problema di queste settimane è proprio questo inasprirsi delle parti - fanno sapere dal Dipartimento della pubblica sicurezza - fascisti e antifascisti, democratici e antidemocratici. Buoni e cattivi". Almeno da una associazione come Amnesty International gli agenti si sarebbero aspettati una solo differenza: quella contro i violenti. Sul profilo ufficiale della Polizia di Stato è apparso anche un tweet ironico: "Alla manifestazione promossa dall'Anpi presenti osservatori di Amnesty Italia contro violazioni diritti umani. Dopo violenze subite a Piacenza e a Torino le Forze dell'Ordine si sono sentite tutelate". Ma, all'indomani di una giornata di lavoro che ieri ha visto svolgersi in Italia "senza significativi incidenti" ben 119 manifestazioni in 30 province che hanno impegnato circa 5.000 unità delle forze dell'ordine, il Coisp non è disposto a dimenticare facilmente il sodalizio tra Amnesty e i violenti. "I soliti 'pacifisti' tentano da giorni di ammazzare qualcuno in divisa - tuona Pianese - e c'è chi non esita a soffiare sul fuoco dell'odio verso le forze dell'ordine".

Da qui l'invito del sindacato a "ritrovare un po' di senso della vergogna". "Invece che difendere i criminali, state senza se e senza ma dalla parte di chi difende i cittadini dai rigurgiti eversivi che stanno avvelenando questa campagna elettorale".

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