"Tanti italiani si ammazzano per il fisco. Dovremmo proteggere quelli altro che Saviano. Che sente la scorta come un tormento. E allora solleviamolo da questo tormento". Vittorio Sgarbi, con il solito acume, si esprime a favore della possibilità – paventata da Matteo Salvini – di revocare la scorta allo scrittore.
Intervistato da La Zanzara come riporta Dagospia, su Radio 24, il critico d’arte ha attaccato via etere l’autore di Gomorra: "Vi risulta che la Casellati, o altri, vivano la scorta come una limitazione della libertà? No. La scorta è un vantaggio pazzesco, i semafori, i parcheggi, tutto. Nel suo caso la scorta è un privilegio conquistato col vittimismo. Solo per lui è una limitazione della libertà, tutti quelli che scrivono di mafia dovrebbero correre lo stesso rischio".
Via la scorta a Saviano?
E così Sgarbi getta benzina su un fuoco già bello vivo, visto che in questi giorni tra Saviano e il ministro dell’Interno è scontro aperto a suon di bordate. Con lo scrittore che, per esempio, ha etichettato il leader della Lega come "ministro della malavita" che avanza "minacce mafiose".
"Con Saviano non si vuol, correre alcun rischio, nessuno vuole correre rischi. Nessuno vuole ammazzarlo. Il vero pericolo è toccarlo , ricordate quello che è successo a uno dei migliori poliziotti italiani, Vittorio Pisani che qualche anno fa osò dire che non gli serviva la scorta perché non correva pericoli particolari.
Fu vilipeso, accantonato, indagato e accostato alla criminalità" prosegue ai microfoni Sgarbi, che si dice d’accordo al 100% con le cose che dice Salvini, come per esempio la proposta di rottamare le cartelle esattoriali sotto i 100mila euro: "Benissimo, tanti italiani si ammazzano per il fisco. Ecco, dovremmo proteggere quelli, altro che Saviano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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