Il governo giallorosso è nato, tra i tentennamenti iniziali, litigi, doppi forni e smentite ce l'ha fatta. Nonostante si sia insediato soltanto da qualche giorno e le liti sono ogni due ore (grillini e dem non sono d'accordo su alleanze regionali, sottosegretari e sul dl Sicurezza bis, solo alcuni esempi), questo governo dell'inciucio piace parecchio a Bruxelles. Lo aveva detto in tempi non sospetti Matteo Salvini, lo hanno confermato alcuni dei massimi esponenenti dell'Ue facendo grossi complimenti a Conte e ora lo afferma pure il nuovo ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova.
Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, il ministro fa alcune considerazioni che in realtà lasciano chiaramente intendere cosa ci sia dietro a questo accordo che arriva da lontano. Non dall'Italia, ma da Bruxelles. "Dare a questo Paese un Presidente della Repubblica che non sia ostile all'Europa è una priorità ed è anche per questo che ho deciso di sostenere questo governo". Dice la Bellanova. Ciò che ha portato Teresa Bellanova a dire "sì" al governo giallorosso, quindi, non è stata tanto una visione comune o un voler dare dignità all'Italia, quanto l'avere un Capo dello Stato benvisto dall'Ue, nel particolare. Nel generale: avere un governo in linea con Francia e Germania.
La Bellanova (e gli altri) si sono fatti i loro conti. E visto che Sergio Mattarella è a fine mandato, non potevano permettere di andare a elezioni. Lì, infatti, si sarebbe giocata una bella partita e in caso di vittoria del centrodestra sarebbero stati loro a definire il nuovo Presidente della Repubblica e tutto ciò che ne consegue. E questo non si poteva fare. Perciò è nato l'accordo, l'inciucio.
E che poi la Bellanova dica alla Gruber di non aver paura delle piazze ha poco conto, ora. Adesso che tutto è fatto e finito, queste parole contano ben poco. Se fossimo andati ad elezioni avrebbe detto lo stesso? Intanto ci tiene a ringraziare Matteo Renzi perché grazie a lui Pd e M5S hanno balzato bellamente le elezioni. "Vorrei ricordare che Matteo Renzi è la persona che ha permesso che oggi in Italia ci sia un governo anzichè i manifesti elettorali", dice fiera.
Ma forse non dovrebbe esserne così tanto orgogliosa. Sondaggi e italiani in piazza chiedono a gran voce di poter votare, di poter vedere al governo persone da loro elette. Non persone scelte dopo calcoli precisi e accordi campati per aria.
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